venerdì,Aprile 26 2024

Ponte sullo Stretto, Webild: «Nessun rischio in caso di terremoto»

Il gruppo d’imprese, che dovrebbe costruirlo, indica la campata unica come sola opzione per costruirlo

Ponte sullo Stretto, Webild: «Nessun rischio in caso di terremoto»

Revocare la liquidazione della società Stretto di Messina, aggiornare il contratto con il contraente generale, approvare il progetto definitivo e quindi quello esecutivo, infine, cantierare l’opera. 

Sono questi i «passaggi chiave necessari» che, per le imprese del Gruppo Webild, faranno ripartire l’iter della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, una «infrastruttura strategica» per il nostro Paese.

Passaggi chiave che sono contenuti nel Report stilato da Webild e consegnato al governo nelle scorse settimane. I contenuti del rapporto, apparsi sulle pagine di Gazzetta del Sud, sono da considerarsi la miccia che ha riacceso le speranze del ministro Matteo Salvini di riprendere il progetto della mega opera che collegherà stabilmente la Sicilia alla Calabria e quindi al resto della penisola. Il governo, che aveva messo il Ponte tra le priorità del suo mandato, ha già provveduto alla liquidazione della Stretto di Messina, e spera ora, fidandosi del Report, di riapprovare il progetto esecutivo in poco più di 200 giorni, aprendo ufficialmente il cantiere sullo Stretto «il cui setup iniziale con le 20mila assunzioni si potrebbe concludere entro l’anno».

Secondo quanto scritto nel Report, solo in questa fase «il valore della produzione del cantiere raggiungerebbe i 380 milioni di euro. Una volta a regime il cantiere darebbe lavoro a 118mila persone, assicurando un aumento del tasso di occupazione nazionale dello 0,5%».

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