mercoledì,Maggio 15 2024

Arghillà, Castorina: «Tavolo tecnico permanente e Consiglio comunale aperto in loco»

Per il consigliere comunale del Pd: «L’emergenza non può essere normalità, servono fatti non chiacchiere»

Arghillà, Castorina: «Tavolo tecnico permanente e Consiglio comunale aperto in loco»

«Il grido di allarme da parte della popolazione residente ad Arghillà e l’evidente stato di abbandono di un territorio che sembra “in esilio” dall’intera regione ci impone una riflessione politica ed istituzionale che va fatta pubblicamente e nelle sedi preposte, una riflessione che non si può limitare ad interventi straordinari ma che deve prevedere un’azione sistematica e organica in tutto il quartiere». È quanto afferma Antonino Castorina, consigliere comunale del gruppo Pd a Palazzo San Giorgio.

«Ho chiesto di attuare  un vero e proprio “Piano shock” destinato e dedicato ad Arghillà perchè ritengo sia utile – continua Castorina – che in questo territorio possa essere prorompente la presenza delle istituzioni non solo per tagliare nastri o inaugurare piazze ma nella vita quotidiana ed in relazione alle necessità giornaliere che questo territorio merita: politiche ambientali, residenziali e di inclusione sociale e lavorativa sono prioritarie e per farlo serve che tutti gli attori sociali ed istituzionali si mettano attorno ad un tavolo per ragionare insieme le strategie da attuare.

Ho rivendicato la necessità  di un consiglio comunale aperto in loco per garantire a tutti i possibili protagonisti di questa operazione di poter partecipare al fine di portare soluzioni sostenibili nell’esclusivo interesse di un territorio che nonostante i vari sforzi ad oggi è trascurato perchè l’abbandono diventa rassegnazione. Sulla rinascita di Arghillà – conclude Castorina – serve metterci la faccia  in modo permanente e non solo in campagna elettorale ma con soluzioni praticabili e concrete. È un fatto positivo che la raccolta dei rifiuti in loco sia già iniziata ma il punto è attuare un piano operativo per evitare che l’emergenza diventi normalità e che tanto ad Arghillà quanto in altre, molteplici zone della città non si verifichino situazioni similari».

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