venerdì,Maggio 17 2024

Politiche 2022, Latella: «Imprenditori penalizzati, si riveda legge su interdittive»

Il consigliere metropolitano, candidato di Italia Viva: «Puntiamo sui trasporti e sul turismo per il rilancio della città»

Politiche 2022, Latella: «Imprenditori penalizzati, si riveda legge su interdittive»

Un nome che è venuto fuori inaspettato. Forse non per lui che si professa uno dei fondatori di Italia Viva a Reggio. Per le politiche 2022, Giovanni Latella sarà il candidato nel collegio plurinominale della Camera per Reggio Calabria, provincia e Locride. Si presenta al voto nazionale dopo la sua esperienza al comune di Reggio e alla città metropolitana. Il legame col territorio dovrebbe essere il suo punto di forza.

Si parlava di del sindaco facente funzioni Brunetti, poi a sorpresa la sua candidatura per Italia Viva.

«La richiesta è arrivata direttamente da Ettore Rosato affinchè io fossi della partita, per aiutare con questo mio atto di generosità verso il partito mettendomi al servizio con la candidatura. Voglio contribuire ed essere presente all’interno delle istituzioni. Io sono stato uno dei fondatori del partito a Reggio e non ho potuto dire di no. Siamo al servizio del territorio e al servizio della città, nel momento in cui si è chiamati bisogna rispondere all’appello. Al di là delle convenienze personali, quando si fa politica bisogna guardare il bene di tutti, in particolare del posto in cui si vive. In ciò si concretizza la democrazia: il sale è partecipare alle competizioni politiche».

Politicamente in città la si sta creando un po’ di confusione con i sindaci facenti funzione i due partiti che non sono alleati col Pd….

«La legge elettorale non permette di fare delle unioni politiche, intese, ma sono soltanto elettorali sia per il centrodestra, sia per il centrosinistra. La legge impone di avere accordi elettorali ma non politici. Letta col Pd, a nostro avviso ha sbagliato, non cercando di creare un accordo politico con l’area riformista di centro, si è chiuso in un campo ristretto».

Italia Viva dove può arrivare?

«Insieme ad Azione daremo l’opportunità ai cittadini e agli italiani di avere un punto di riferimento in un’area riformista e moderata. Un’area che vuole, rispettando l’ambiente, tante azioni vengo messe in atto, non si può rispondere sempre di no. I sì ci vogliono per l’emergenza energetica, il gas, l’elettricità, tutti questi problemi che ricadono sui cittadini. Se si fosse fatta una politica del sì, al gas al nucleare per dare l’opportunità al Paese, da qui a vent’anni di potere essere autonomo a livello energetico senza dipendere da nessuno. Abbiamo visto con le trivelle nell’Adriatico, l’Italia ha detto di no e l’ha fatto la Croazia e questo ha creato problemi per le aziende, per chi ha la necessità di fonti di energia per poter produrre. Un problema che poi ricade sulla classe operaia che viene messa in cassa integrazione. Ci vuole lungimiranza politica nel creare le condizioni affinchè l’Italia possa essere autonoma a livello energetico».

Quali sono le tre priorità che porterebbe in Parlamento?

«In primis i trasporti, con l’alta velocità (in relazione ai collegamenti veloci con le città del Nord), l’alta capacità per poter avere un’opportunità di rilancio del porto di Gioia Tauro, a cui si aggiunge lo sviluppo dell’aeroporto e del porto sul mare.

L’altra priorità è puntare sul turismo, sul turismo vero, abbattendo il pregiudizio che il nostro territorio non è solo ‘ndrangheta ma è cultura, storia, bellezza, mare e montagna e su questo si deve investire. La città metropolitana di Reggio è una terra meravigliosa e su questo dobbiamo lavorare. Lascia attoniti che, in 800 chilometri di costa e diversi porti, non ci sia un attracco per le navi da crociera. Su questo come amministrazione stiamo facendo il massimo.

Va fatta una lotta senza quartiere alla ‘ndrangheta, ma si deve modificare la legge sulle interdittive. È un problema che, in maniera forte riguarda questa città. Le aziende devono essere monitorate, certo, ma l’interdittiva deve scattare nel momento in cui arriva la sentenza definitiva, dopo che sono riuscite a difendersi in un processo. Non possono essere escluse dai lavori o dagli appalti. Chi investe a Reggio Calabria deve essere protetto contro le pressioni della ‘ndrangheta, ma lo Stato deve essere amico e non ostile. L’imprenditore ha paura della ‘ndrangheta, ma anche che dopo 40 anni di attività (emblematico è il caso dell’Oasi) possano essere compromessi se, a causa di una semplice informativa venga data l’interdittiva. Su questo il legislatore deve essere più preciso e tutelare le imprese che vogliono investire a Reggio Calabria. L’80% delle interdittive riguardano la nostra città. Tutto è fondamentale per dare uno sviluppo, senza investimenti non si va da nessuna parte».

Articoli correlati

top