Ponte sullo Stretto, Consiglio di Villa unanime chiede di entrare nel Cda della società
Un deliberato che contiene richieste importanti e preliminari alla costruzione della mega opera in mano alla Stretto di Messina spa. Prende forma il “Decreto Villa San Giovanni”
Il consiglio comunale di Villa San Giovanni ha espresso all’unanimità «la voce della città» sull’affaire Ponte sullo Stretto. Lo ha detto il sindaco Giusy Caminiti a margine della seduta di ieri.
Ha confermato: «Come mi ero onorata di fare in seduta di commissioni parlamentari, le due commissioni congiunte trasporti e ambiente, il deliberato del Consiglio – ha spiegato il primo cittadino – prevede delle richieste, che abbiamo inoltrato ai presidenti alle due commissioni e al relatore della questione ponte.
Il consiglio comunale all’unanimità ha chiesto che possa essere prevista la partecipazione dei due comuni di Villa San Giovanni e di Messina nella Cda della Stretto di Messina S.p.A. senza oneri per i comuni. Quindi senza partecipazione azionaria e senza costi per la società stessa». Villa, insomma, chiede soltanto il riconoscimento del ruolo della città quale cerniera dell’Europa e del Mediterraneo.
Decreto Villa
Unanime, dunque, il consiglio nel chiedere «al Governo la presentazione di un disegno di legge per la continuità territoriale dell’area dello Stretto. Un collegamento tra le città di Reggio Calabria di Villa San Giovanni e di Messina. Abbiamo, inoltre, chiesto al Governo e a tutta la deputazione locale di potersi farsi far carico di un accordo di programma che – ha confermato la Caminiti – abbiamo definito “decreto Villa San Giovanni”».
Uno strumento con cui Villa guarda ai preliminari della realizzazione del ponte sullo Stretto. «Si guarda al futuro diventando la città dei trasporti, della sostenibilità. La città della valorizzazione ambientale, della tutela del patrimonio ma anche la città dell’innovazione – ha sottolineato il primo cittadino – visto che qui sta per essere realizzata, a quanto è dato ad oggi, l’opera ingegneristica più importante di tutti i tempi per il paese Italia.
Un accordo quadro che valorizza anche la vocazione trasportistica di Villa San Giovanni. Quindi dallo spostamento degli approdi a sud, l’intermodalità la nuova mobilità dinamica dello Stretto, la restituzione degli approdi occupati dalle società private di navigazione alla città per farlo diventare porto turistico. Ma anche la restituzione di piazzale Anas».
Le richieste
Insomma, un accordo quadro completo che riscatti Villa da decenni di passi falsi in avanti e cicatrici indelebili. Infatti, il sindaco elencando le richieste avanzate non dimentica la vocazione turistica. E si pensa, addirittura, a un collegamento tra monte e mare «con dei sistemi di trasporto per esempio cabinovia. Ma anche la creazione di musei, di centri fieristici. E poi un polo innovativo di ricerca dell’Università del nostro territorio che sono delle eccellenze nel panorama dell’università italiane».
Lavoro e occupazione
Ed è inutile negarlo. Uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori del ponte è proprio la creazione di posti di lavoro. E su questo punto il Consiglio si è espresso chiaramente. «Non da ultimo abbiamo chiesto che ci sia un occhio particolare rivolto alle nostre maestranze locali. Quindi con la formazione delle maestranze locali in sinergia con la regione Calabria.
Ma anche incentivi perché avvengano qui in loco gli acquisti di forniture di beni e servizi che, invece, nella prima fase, quella del 2010, sono avvenuti altrove. Serve valorizzare le nostre imprese ma anche delle convenzioni con i nostri esercenti commerciali, con le nostre strutture ricettive. In maniera tale che ci possa essere anche nella fase preliminare al ponte una valorizzazione del nostro territorio».
Zes e territorio
Negli ultimi due punti il consiglio villese chiede al Governo la «Rimodulazione della ZES. Al fine di estendere le superfici già individuate a ridosso del porto di Villa San Giovanni alla contigua area industriale di Campo Calabro.