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Ponte sullo Stretto, Caminiti preoccupata: «Rischia di essere solo fumo negli occhi»

Il sindaco di Villa San Giovanni in tensione dopo il definanziamento di progetti finanziati con il PNRR completati e adesso a rischi

Ponte sullo Stretto, Caminiti preoccupata: «Rischia di essere solo fumo negli occhi»

«Sta accadendo quella che è la prima iniziale preoccupazione che noi abbiamo espresso a novembre 2022 quando sei ricominciato a parlare di Ponte Sullo Stretto». Il primo cittadino di Villa San Giovanni Giusy Caminiti non nasconde preoccupazione. Il definanziamento delle opere nel meridione sta colpendo da vicino Villa San Giovanni che deve fare i conti con progetti enormi come il Ponte ma allo stesso tempo vede sfumare opere importanti.

Progetti de-finanziati

«Abbiamo detto più volte che non ne vogliamo parlare se non con un metodo scientifico. Proprio per questa ragione, ovvero, non volevamo che il Ponte fosse l’arma di distrazione di massa per evitare di parlare dei problemi reali di questo meridione. A novembre dell’anno scorso abbiamo detto per primi che qui si parla di Ponte per non parlare di autonomia differenziata.  E sappiamo che questo è il vero tema politico che si deve affrontare nel meridione d’Italia».

Progetti in bilico

E con una semplice pec finanziamenti per i quali sono stati impiegati risorse importanti in termini di progettazione rischiano di finire nel dimenticatoio come accaduto nel 2018.

«Adesso ci troviamo di fronte ad una scelta non indiscutibilmente negativa. Scelta che qualifica il Governo perché decide di non permettere un’eguaglianza sostanziale tra le regioni che più ne hanno bisogno e la Calabria è quella che ne ha bisogno più di tutte le altre regioni d’Italia. Questo dice chiaramente verso dove stiamo andando. In più siamo stati i primi a porci il problema, insieme al Comune di Campo Calabro del definanziamento dei PUA che hanno visto destinare 6 milioni e mezzo di euro per con i progetti legati al PNRR. Progetti che noi abbiamo finito, siamo alla fase dell’aggiudicazione definitiva.

E lo abbiamo fatto tramite INVITALIA che è una società partecipata dallo Stato italiano. Che succede adesso rispetto a questo finanziamento? Che succede rispettato il 10% di anticipo che abbiamo ottenuto? Ci viene detto sarà tutto rifinanziato sui fondi di coesione sociale. Ma questo è già successo nel 2018. Lo hanno raccontato altri amministratori che erano in carica in quegli anni di aver ricevuto una semplice pec che comunica che quel finanziamento veniva cancellato con la promessa di un futuro rifinanziamento». 

Preoccupa il futuro del Ponte

E si teme il peggio guardando alla maxi opera diventata il cavallo di battaglia di questo Governo. «Il ponte – conferma la Caminiti – è tutta un’altra storia. Un’altra partita rispetto alla quale continuiamo ad essere preoccupati. Abbiamo detto più volte di non accettare un progetto che non sia condiviso altrimenti il tema finisce per essere fumo negli occhi. Tanto per chi crede che possa essere fonte di cambiamento economico di questo meridione, tanto per chi crede che quest’opera non permetterà di valorizzare ciò che abbiamo, quindi con la sostenibilità ambientale dello Stretto di Messina».

Intanto Eurolink ha già inviato una lettera al comune per richiedere una verifica rispetto ad eventuali interferenze legate al progetto del 2011.

«Abbiamo ricevuto una lettera di Eurolink ed è il primo atto concreto relativo al ponte. Ci è stato chiesto di verificare nuovamente le interferenze delle reti di sopra servizio e di sotto servizi rispetto al progetto del 2011. Richiesta fatta l’11 agosto con termine l’11 settembre. Capirete bene che è impossibile. Non ci sono i tempi. Non c’erano cartografie allegate. Siamo in una fase di grande tensione, di grande preoccupazione. Ma non mancando mai di sottolineare ai tavoli che l’interesse di Villa San Giovanni è quello di un nuovo sistema di attraversamento stabile, dello spostamento del porto sud, della riqualificazione del water front».

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