venerdì,Aprile 26 2024

Coordinamento salute mentale in Calabria, i sindacati: «Non sia lettera morta»

I rappresentanti dei lavoratori del settore psichiatrico chiedono di essere coinvolti a tutela degli utenti

Coordinamento salute mentale in Calabria, i sindacati: «Non sia lettera morta»

«Ci aspettiamo che non rimanga solamente una lettera morta. Accogliamo con favore l’iniziativa portata avanti dagli organi preposti ma vogliamo essere resi partecipi. Siamo stati forse sfrontati a scrivere direttamente al commissario Occhiuto ma, proprio per questo, vogliamo dire la nostra a tutela dei lavoratori».

La richiesta del sindacato

L’istituzione del coordinamento regionale per la salute mentale non è passata in osservata. E il sindacato Fisi, per bocca della responsabile Caterina Rosaci, che da tempo si occupa delle problematiche legate proprio a questo settore, dopo aver segnalato le problematiche al presidente della regione Calabria, chiede di non essere escluso.

«Accogliamo quest’iniziativa. Per noi è l’input per sollecitare un incontro per poter dare il nostro contributo. Lo chiediamo dal momento che riteniamo che i lavoratori, che noi due tuteliamo come sindacato, in qualche modo possono dire la loro. Crediamo sia fondamentale all’interno di un’iniziativa molto vasta e molto articolata». 

La posizione dei lavoratori

Le tante difficoltà vissute anche dai lavoratori del settore psichiatrico per il sindacato vanno affrontate con priorità. Questo perché sono figure strettamente legate alla qualità dell’assistenza offerta. «Il settore della psichiatria, forse più degli altri comparti della sanità, ha un aspetto ulteriore che deve essere valutato.

Sono caricate sulle spalle dei lavoratori alcune problematiche che difficilmente possono essere gestite se non c’è un confronto. Serve un collegamento diretto tra chi ha delle problematiche. Parliamo dei soggetti direttamente interessati, le loro famiglie e il personale medico e paramedico che lavora all’interno di queste strutture. E tutto questo non può essere in qualche modo bypassato semplicemente con delle leggi sterili. Devono essere prese in considerazione le esigenze di tutti quanti. Questo per poter prestare al meglio gli strumenti e immaginare come approntare un’attività che tutela proprio le persone che ne hanno necessità».

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