Reggio, garante Russo: «In aumento la copertura medica nel carcere di Arghillà» – VIDEO
Incrementata la dotazione nel plesso più numeroso dell’istituto penitenziario di Reggio Calabria, che conta una popolazione di 350 persone detenute
L’annosa criticità della scopertura medica presso la casa di reclusione di Arghillà si avvia ad essere superata. Ciò ad un anno dall’istituzione del tavolo tecnico sulla sanità penitenziaria a Reggio Calabria, esperienza pionieristica in regione, promosso dalla garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, Giovanna Russo.
Il primo traguardo era stato già conseguito con la delibera dell’asp (599 del 22 Giugno 2022) di programmazione del Fabbisogno della specialistica e di riorganizzazione dell’attività sanitaria del plesso di Arghillà.
«A Reggio Calabria stiamo dando dimostrazione che esiste un modello virtuoso. Tante istituzioni sedute attorno a un unico tavolo lavorano e conseguono risultati. Decisivo l’impulso di Lucia di Furia alla guida dell’Asp reggina e fondamentale la sinergia con tutti gli attori coinvolti. A guidarci la consapevolezza che garantire la salute equivale a garantire anche la sicurezza all’interno delle carceri». Lo sottolinea la garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, Giovanna Russo.
Un nuovo corso per il plesso di Arghillà
«Ad Arghillà si inizia così a cambiare corso. Prima un solo medico, oggi un dirigente medico e quattro di continuità assistenziale per 350 detenuti. Attesi nuovi innesti nei prossimi mesi. Sono stati anche assegnati gli incarichi a nuovi specialisti, un dermatologo, un ortopedico, uno psicologo, un otorino, un neurologo, un endocrinologo. Implementati i servizi di fisiatria, odontoiatria e oculistica». Questo il quadro delineato dalla garante comunale Giovanna Russo.
L’obiettivo è, dunque, quello di uscire da una gestione emergenziale che attanaglia il plesso di Arghillà dove la popolazione detenuta è maggiore rispetto a San Pietro. Qui i detenuti superano le 220 persone e la copertura medica è adeguata, ossia h 24.
Uscire dalla gestione emergenziale
«La copertura di h 12 tutti i giorni ma sono fiduciosa che il percorso sinergico intrapreso porterà noi tutti a centrare l’obiettivo di giungere ad una copertura h 24. Porremo così anche il plesso di Arghillà della casa circondariale Giuseppe Panzera di Reggio Calabria, nelle condizioni di potere garantire il diritto alla salute», prosegue la garante comunale Giovanna Russo.
Sinergia e programmazione
«Sinergia e programmazione, queste le parole chiave. Tante le azioni messe in campo. La nomina del coordinatore sanitario e la programmazione il ripristino del turno di guardia medica notturna. La strutturazione del protocollo di approvvigionamento farmaci per garantire forniture regolari e l’assegnazione di un operatore socio-sanitario. E ancora il completamento del passaggio della fibra aziendale Asp per permettere l’avvio della telemedicina. Compiamo passi in avanti per normalizzare una situazione critica da troppo tempo. Prossimo all’avvio il gabinetto radiologico che andrà a risparmiare tempo e impiego di agenti per le traduzioni a fronte di esami che verranno eseguiti in istituto», prosegue ancora la garante comunale Giovanna Russo.
La prevenzione
Attivo è anche il fronte della prevenzione. «In programma le campagne di prevenzione del tumore del colon retto, avviate in entrambi i plessi reggini e con la previsione di attività di screening rivolte alla quarantina di donne detenute nel plesso di San Pietro».
Il nodo della salute mentale
Resta ancora il nodo cruciale, da sciogliere al più presto, del reparto di articolazioni tutela di salute mentale (Atsm) del plesso San Pietro. Qui persiste l’atavico problema strutturale gravato dall’assenza di progetto trattamentale. Stiamo lavorando anche su questo delicatissimo fronte», conclude garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale, Giovanna Russo.
Le istituzioni impegnate al tavolo
Siedono al tavolo di sanità penitenziaria di Reggio Calabria: per la Regione Calabria la dirigente Maria P. Bernardi e il gruppo di lavoro Tecnico sanità Penitenziaria i dottori Antonio Loprete Morabito, Giuseppe Seminara, Paolo Seminara su delega del direttore generale Iole Fantozzi, per il Tribunale di Sorveglianza la presidente Daniela Tortorella, la Commissaria Asp reggina Lucia di Furia, il Commissario Gom Gianluigi Scaffidi, il coordinatore della sanità penitenziaria dell’Asp di Reggio Calabria Luciano Lucania, i direttori degli Istituti penitenziari di Reggio oggi guidati dal Giuseppe Carrà le comandanti Maria Luisa Alessi e Giuseppina Crea.
Siedono anche la direttrice del centro di Giustizia Minorile Rosa Maria Morbegno, le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria Daniela Iiriti e Fabio Viglianti per il Sinappe, Maurizio Policaro e Cosimo Lucà per OSAPP, Erminio Battista e Giuseppe Denisi per il Sappe, Massimo Musarella per Uspp, Corrado di Martino e Antonino Bruno per Uspp, il coordinatore infermieristico dell’Asp Bonfiglio, il delegato Nursind Filippo Errante, il personale medico e infermieristico dei penitenziari.