martedì,Aprile 30 2024

Ospedale di Oppido, da eroi a nemici: il sindaco Barillaro scarica il Comitato ed esalta Giannetta

Duro attacco ai cittadini che in questi mesi hanno avviato la protesta per difendere il nosocomio. Il consigliere regionale si prende le lodi

Ospedale di Oppido, da eroi a nemici: il sindaco Barillaro scarica il Comitato ed esalta Giannetta

Da “eroi” a nemici del popolo e delle istituzioni è un attimo. È questo ciò che sono diventati, in poche ore, i cittadini del Comitato 19 febbraio in difesa dell’ospedale Maria Pia di Savoia di Oppido Mamertina. Subito dopo la presentazione del Piano di potenziamento e valorizzazione del nosocomio mamertino da parte del consigliere regionale Domenico Giannetta, il Comitato ha infatti subìto degli attacchi da parte del sindaco Bruno Barillaro. Persino lo stesso Giannetta ne ha disconosciuto il merito di quanto ottenuto in favore del presidio sanitario, prendendosi le lodi. L’unica colpa del Comitato, forse, quella di aver evidenziato che il piano di rilancio non era poi così diverso da quello già annunciato dal direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia, il 3 marzo scorso, a seguito dell’incontro avuto con lo stesso Comitato, dopo soli due giorni dall’inizio del sit-in.

Le dure parole del sindaco

«L’Ospedale di Oppido Mamertina è rientrato nella nuova rete del sistema sanitario e sociosanitario della Calabria. In una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Campanella è stato presentato il Piano regionale di potenziamento e valorizzazione del “Maria Pia di Savoia”. Finora sono rimasto zitto – scrive il sindaco Barillaro sulla pagina Facebook del Comune – perché non volevo in nessun modo alimentare tendenze divisive in un momento così delicato per il futuro del nostro ospedale. Ma ora basta! I tempi sono propizi per smascherare le menti che mentono. Innanzitutto, a nome di tutta la comunità intendo ringraziare il presidente Occhiuto per l’impegno profuso al fine di migliorare l’offerta sanitaria regionale e quella del nostro comprensorio in particolare. Dopo anni di chiusure indiscriminate di reparti e ospedali, si inizia a vedere la luce alla fine del tunnel.

L’amministrazione comunale da me guidata si è dissociata e si dissocia da ogni forma di propaganda politico-ideologica che per definizione è divisiva, distruttiva nonché dannosa, e siamo vicini a tutti i cittadini, nessuno escluso, che in buona fede rivendicano il sacrosanto diritto alla salute e alla vita. Ringraziamo il presidente della Regione Calabria perché non si è fatto influenzare sfavorevolmente, rispetto alle nostre vitali istanze, dai quotidiani e assurdi attacchi subiti e propagandati sui social e nei comunicati stampa da chi, invece, avrebbe dovuto assumere un atteggiamento aperto e costruttivo.

Se l’obiettivo da raggiungere è univoco, e lo è, non si può dare credito a chi sfrutta e manipola per il proprio tornaconto, la sacrosanta rivendicazione popolare e dietro lo scudo del malcontento – libero dal peso di qualsivoglia responsabilità sia essa di natura politica e/o sociale e di conseguenza immune dagli effetti nefasti del mancato raggiungimento dello scopo, ma pronto ad arrogarsi i meriti della vittoria o additare altri per la sconfitta – non ha perso occasione per seminare istericamente discordia, con l’unico intento di trasformare gli alleati naturali in nemici da combattere a tutti i costi». Detto questo, il primo cittadino punta il dito contro la portavoce Margherita Mazzeo, sostenendo che «l’obiettivo primario è riconquistare la poltrona alle prossime elezioni comunali», facendo chiaro riferimento al fatto che la stessa, durante l’Amministrazione Giannetta, ha ricoperto il ruolo di presidente del Consiglio.

«Isteria palesata e ambiguità smascherata emblematicamente qualche giorno fa – continua Barillaro – quando, in un piccolissimo arco di tempo e con giravolte degne di una medaglia d’oro olimpica, si è passati dallo sbandierato ottimismo con tanto di foto sul giornale, al manifesto funebre, per ripiegare ancora e accogliere con entusiasmo l’istituzione dell’ospedale di Oppido come ospedale territoriale. Manifestare e protestare per vedersi riconoscere un diritto negato, soprattutto per un diritto costituzionalmente garantito come quello alla salute, è legittimo, doveroso e utile. Cavalcare il malcontento sociale e usarlo per i propri fini elettorali pensando di ottenere un facile consenso è dannoso oltre che deprecabile, ma quest’ultimo è il male minore».

Il sindaco precisa quindi di non avere «alcun potere di “riconoscere” alcunché riguardo l’ospedale, a dispetto di quanto si legge in un manifesto affisso ovunque, e chi lo ha scritto lo sa benissimo. La mia posizione in merito è stata chiaramente espressa nel documento del 17 marzo scorso, fatto pervenire al presidente Occhiuto con la sottoscrizione di tutti i sindaci del circondario e oltre, nonché aperto su mia iniziativa anche alla firma della portavoce dal Comitato 19 febbraio. Pure io ho dato fiducia in buona fede, ma come si sospettava hanno fatalmente palesato il loro vero volto insieme a tutti i retroscena di un moto non orientato verso il bene comune, ma fortemente condizionato da ideologiche prese di posizione che inevitabilmente cozzano col vero obiettivo che sta a cuore a tutta la comunità. Le bugie hanno le gambe corte e l’evidenza parla da sola. Un’azione leale, sincera e non condizionata da apostolati politici di bassa lega, non poteva ammettere frecciate al vetriolo e attacchi quotidiani al presidente della Regione, sottoscritti dal fantomatico Comitato sui social media e sui media di massa».

Il primo cittadino, sostiene quindi che «così facendo non si è fatto altro che sporcare scientemente la giusta rivendicazione del diritto alla salute portata avanti dai cittadini, con la consapevole assunzione di tutti i rischi insiti nel doppiogioco. Non si chiede aiuto a chi può darti aiuto e nello stesso tempo dargli nel naso. Non si doveva farlo a prescindere e a priori, a maggior ragione non lo si doveva fare viste e sentite le pubbliche rassicurazioni espresse in modo chiaro e netto da Occhiuto nello scorso mese di maggio, rassicurazioni che lo stesso mi aveva anticipato personalmente. In un altro incontro ho pregato il presidente di non dare peso agli attacchi propagandistici rivolti contro di lui dai registi occulti la cui mente è dominata dalla sete di potere, ma di prendere a cuore le sincere preoccupazioni della mia gente. La mia più profonda solidarietà va a quanti sono caduti, ribadisco in buona fede e quindi loro malgrado, nella trappola costruita ad arte da poche menti menzognere. Non rivendichiamo successi, l’importanza del tema ci impone di essere seri, ma nello stesso tempo siamo ottimisti per il futuro e felici di aver contribuito a segnare un importante passo avanti per Oppido e per il circondario. Passo avanti che si aggiunge in modo complementare al riconoscimento del nostro come Ospedale di comunità».

Il sindaco annuncia poi di aver ottenuto «un cospicuo finanziamento che permetterà di ristrutturare e ammodernare l’ala più vetusta del nosocomio adiacente al plesso attualmente in uso. Quest’ultimo versava in condizioni impresentabili prima che io mi interessassi alla sua ristrutturazione, avvenuta nel 2012, documenti alla mano e senza alcun timore di essere smentito dai soliti detrattori; a ulteriore dimostrazione che questa amministrazione come le altre che ho guidato, pur tra mille difficoltà, hanno sempre lavorato per raggiungere obiettivi e mai contro qualcuno. L’appello che mi preme di fare è quello di essere lealmente uniti nelle intenzioni come nelle azioni, per raggiungere gli obiettivi più sensibili e vitali per la nostra comunità. Libero da qualsiasi forma di condizionamento, specialmente di carattere ideologico e politico, voglio ringraziare di vero cuore quanti si sono spesi per rilanciare in modo così importante il nostro ospedale».

Il post di Giannetta

Il consigliere regionale Domenico Giannetta invece, attraverso una storia pubblicata sul suo profilo Facebook, non ha perso tempo per tessere le sue lodi e quelle del governatore Occhiuto. «Il Piano regionale di potenziamento e valorizzazione dell’ospedale di Oppido non è frutto di una protesta – si legge -. Ma merito del presidente Occhiuto che con coraggio e lungimiranza ha accolto la sfida di prendere una sanità in macerie e riprogrammarla. Roberto Occhiuto ha recepito tutte le mie istanze. Mi ha messo a disposizione la sua squadra che si avvale della grande competenza del professore Giuseppe Profiti e del direttore dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia. Le mie istanze non sono altro che il fabbisogno dei miei concittadini e dei concittadini dell’area preaspromontana».

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