venerdì,Aprile 26 2024

Coronavirus, il balletto indecente sul dato dei contagi a Reggio Calabria

L'EDITORIALE | Adesso ci siamo veramente stancati. Ieri la Regione annuncia otto nuovi contagiati. Gom e Asp zero. Dove sta la verità? Chi ha sbagliato? Urgono provvedimenti, i cittadini non ne possono più

Coronavirus, il balletto indecente sul dato dei contagi a Reggio Calabria

Adesso avete veramente stancato! Per l’ennesima volta, i dati forniti ieri dal bollettino regionale divergono sensibilmente rispetto a quelli rilasciati in via ufficiale da Grande ospedale metropolitano e Azienda sanitaria provinciale. Nelle cifre diramate alle 17 dal Dipartimento Salute della Cittadella, si indicavano otto nuovi casi positivi nell’area metropolitana di Reggio Calabria. Non certo un dato da poco, se si considera il trend dei contagi in continua e costante diminuzione negli ultimi giorni. Un dato che avrebbe dovuto far riflettere molto su cosa stesse succedendo a Reggio Calabria, dove la curva dei contagi sembrava ormai deflettere in maniera quasi definitiva.

Ed invece accade che alle 19.30 arrivi il bollettino del Gom e nella casella “nuovi contagi” ci sia un netto zero. Tutti pensano che i nuovi casi siano stati rilevati al laboratorio Asp. Sono le 21.40 e arriva anche il bollettino da via Diana. Il dato è, per certi versi, sorprendente: zero nuovi contagiati. Da dove sbucano, dunque, gli otto nuovi casi indicati nelle cifre della Regione, che sono poi anche quelle che finiscono alla Protezione civile nazionale? Non è dato saperlo.

Fosse stata la prima volta, avremmo pensato ad un – sia pur grave – errore di comunicazione fra Gom, Asp e Regione Calabria. Ma così non è. Come si ricorderà, di recente, l’indicazione di nuovi casi nel bollettino regionale, era stata smentita da quelli locali. Una situazione che aveva portato la Cittadella a decidere di centralizzare tutte le informazioni e vietare i bollettini di Gom e Asp. Risultato? Una rivolta social che ha fatto fare una parziale marcia indietro alla Regione, la quale ha consentito l’invio dei report locali, a patto che siano aggiornati all’orario in cui anche il Dipartimento Salute invia i suoi dati alla Protezione civile nazionale. Un ragionamento di buon senso, se solo quella fosse stata la soluzione. Invece ci si ritrova, a distanza di pochissimi giorni, nuovamente nell’incertezza più totale: di chi si devono fidare i cittadini? Dei dati inviati dalla Regione oppure di quelli forniti da Gom e Asp? E com’è possibile che ci sia una divergenza addirittura di otto casi positivi? Non si tratta di uno o due che potrebbero sfuggire in una trasmissione veloce dei numeri. Otto a fronte di zero sono cifre che cambiano radicalmente la situazione in riva allo Stretto.

E sì, sinceramente, siamo proprio stanchi. Lo siamo persino noi giornalisti, costretti a barcamenarci in mezzo ad una miriade di numeri e che veniamo continuamente attaccati e spesso offesi per dati errati sui quali non abbiamo nessuna responsabilità. Ma questo poco conta. Sono soprattutto i cittadini ad essere stanchi, già fortemente provati da restrizioni e sacrifici economici non indifferenti e che vorrebbero quanto meno avvertire la sensazione che, in Calabria, sia possibile aggregare dei dati in maniera corretta.

Quel che davvero vorremmo capire, dunque, è come stanno le cose nella realtà. Perché di certo qui c’è qualcuno che ha sbagliato e continua a farlo. Non sappiamo chi sia e neppure ci interessa. Ma è quanto mai indifferibile un confronto serio, fra le istituzioni che si occupano dell’elaborazione dei dati affinché questo scempio possa terminare. C’è qualcuno che trasmette i dati in maniera errata? Bene, lo si individui, lo si licenzi e si passi oltre. C’è qualcuno che sbaglia nell’aggregare i dati correttamente inviati? Lo si individui, lo si licenzi e si passi oltre.

I reggini non sono più disposti a tollerare una situazione di questo genere, dove il dato più importante di tutta la giornata viene alterato, deformato e reso sostanzialmente inservibile.

Regione, Gom e Asp si parlino e lo facciano velocemente. Trovino dove sta il problema. La cittadinanza ha il sacrosanto diritto di sapere come stanno veramente le cose, senza dover ogni giorno giocare al calcolo delle probabilità. E non servono azioni di forza. Occorrono solo precisione e buon senso.

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