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Restyling di piazza De Nava, Brunetti: «Finalmente». Ma il Comitato promette: «Faremo i nomi dei responsabili»

Le associazioni torneranno a riunirsi la prossima settimana per decidere sulla possibilità del ricorso al Tar

Restyling di piazza De Nava, Brunetti: «Finalmente». Ma il Comitato promette: «Faremo i nomi dei responsabili»

Parola mantenuta. A poche settimane dall’inizio del nuovo anno, ieri mattina, la città si è svegliata con un nuovo cantiere, quello centralissimo e discusso di piazza De Nava. Una battaglia a suon di parole, interventi in consiglio comunale, comunicati stampa e delibere del partito dei “no” che non hanno sortito il risultato sperato.

Il sindaco Brunetti

«Finalmente quello che ci aspettavamo è successo – commenta al Reggino il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti Avevamo chiesto che il cantiere venisse prorogato al 2023 e così è stato. Ci siamo confrontati settimanalmente con il Segretariato della Soprintendenza e abbiamo appurato che tutto quello si diceva non era vero: non sarà demolita piazza De Nava ma ci sarà una riqualificazione del sito, con la salvaguardia del monumento innanzi tutto, dei pilastrini laterali (che verranno smontati, ristrutturati e ricollocati). La realizzazione della piazza avverrà com’era prevista nel progetto originario, passato in conferenza dei servizi. Non c’è nessuno stravolgimento».

Il comitato

“Nemico” giurato numero uno della scelta di ristrutturare la piazza è il Comitato civico, nato nel 2022. L’inizio dei lavori era atteso, ma l’apertura del cantiere è arrivata a sorpresa. Come spiega Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea e portavoce del Comitato: «Nei prossimi giorni ci riuniremo per capire il da farsi». C’è da decidere se ci sono gli estremi per esperire un ricorso al Tar contro la decisione del Comune di Reggio di aprire il cantiere, in antitesi, secondo il Comitato, con la delibera del consiglio comunale del 31 gennaio 2022, secondo la quale le associazioni avrebbero potuto ancora incidere sulla decisione. Infine, «Faremo i nomi, diremo di chi è la responsabilità di tutto ciò che è accaduto. La gente deve saperlo».

Le sorprese dal sottosuolo

Al momento la decisione è stata quella di cominciare i lavori proprio davanti a palazzo Piacentini. Con la consapevolezza che il sottosuolo possa riservare grandi sorprese. E non sarebbe un caso strano. Basti pensare al parcheggio che non si è più costruito a piazza Garibaldi perchè, iniziati i lavori nel 2016, sono emersi dei pezzi di passato dell’antica città. La Soprintendenza è ben consapevole di questa eventualità.

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