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Reggio, la segretaria aggiunta dell’Onu Maria Francesca Spatolisano: «Il G7 a Villa San Giovanni una grande occasione per il territorio» – VIDEO

La diplomatica di origini reggine ha la delicata delega per il Coordinamento delle Politiche e degli Affari inter-Agenzia delle Nazioni Unite nel Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali (Desa). Ha incontrato a palazzo Alvaro cittadinanza e delegazioni studentesche, in occasione dell’incontro promosso dal circolo Rhegium Julii

Reggio, la segretaria aggiunta dell’Onu Maria Francesca Spatolisano: «Il G7 a Villa San Giovanni una grande occasione per il territorio» – VIDEO

«Il G7 programmato a Reggio, a Villa San Giovanni sarà una splendida occasione e io ne sono molto felice. Si tratta del forum dei paesi più ricchi ed è anche molto omogeneo dal punto di vista dei valori. Sono tutte democrazie e questo è molto importante perché danno l’esempio, danno una spinta nella giusta direzione. Esso rimane uno dei consessi informali più influenti al mondo. Sono certa che il calore della comunità calabrese li avvolgerà. Naturalmente sono solo due giorni ma ciò che conta è mettere in atto quanto verrà discusso e condiviso».

Maria Francesca Spatolisano, segretaria generale aggiunta presso il dipartimento per gli Affari economici e sociali delle Nazioni Unite (Un Desa), è stata ospite del circolo culturale Rhegium Julii. L’incontro sul tema: “L’Onu per la pace e lo sviluppo nelle scacchiere del mondo” ha avuto luogo nella cornice della sala Perri di palazzo Alvaro sede della Città Metropolitana di Reggio. La conversazione è stata condotta da Pino Bova, presidente del circolo Rhegium Julii, e da Mario Musolino, storico socio del circolo.


Personalità illustre

«Maria Francesca Spatolisano – ha spiegato Pino Bova, presidente del circolo culturale Rhegium Julii – è certamente una reggina illustre e una personalità di assoluto primo piano con oltre 30 anni di esperienza nel servizio pubblico internazionale in ruoli di leadership, in particolare in ambito multilaterale. Prima di entrare a far parte dell’Onu è stata ambasciatrice dell’Unione Europea presso l’Ocse, l’Unesco, Monaco e Andorra. È stata responsabile per le Organizzazioni internazionali nella Comunità Europea e in tale veste ha sostenuto le posizioni dell’Unione per lo sviluppo sostenibile presso le Nazioni Unite, la Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale, l’Ocse, il G7 e il G20. Presso le Nazioni Unite ha ricoperto il ruolo di Capo Delegazione della sezione economica e commerciale (2006-2010), nonché presso l’Ecosoc.

È stata componente del team di negoziatori presso l’Organizzazione mondiale per il Commercio (Omc) a Ginevra. Maria Francesca Spatolisano oggi ricopre l’importante incarico di delegata per il Coordinamento delle Politiche e degli Affari inter-Agenzia delle Nazioni Unite nel Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali (Desa) a New York. Con lei abbiamo potuto trattare temi estremamente delicati come i conflitti in atto e le recenti tensioni tra il Venezuela e Guayana. Ecco noi agiamo nella direzione di elevare il livello di sensibilità, il senso critico, la coscienza sui fatti che avvengono nel mondo e lo facciamo anche coinvolgendo le giovani generazioni. Oggi presenti diverse delegazioni di scuole e anche la giovane studentessa reggina, Alice Arlotta, selezionata per per partecipare al progetto “Change the world Mun”. Come circolo culturale facciamo la nostra parte. Tutto dovrebbero fare lo stesso. Forse qualcosa cambierebbe», ha concluso il presidente del circolo Rhegium Julii, Giuseppe Bova.

Il potere di veto e le guerre

«È molto difficile operare per la pace – ha spiegato Maria Francesca Spatolisano – quando un paese che ha una forte struttura militare decide di invadere il suo vicino. L’Onu è dotata di strumenti di persuasione. E, in questi casi, non bastano. Nel caso del conflitto russo-ucraino, le Nazioni Unite hanno subito dichiarato la completa violazione di tutte le regole da parte della Federazione russa. Nessun tentennamento, nessun dubbio su dove stava il torto e dove la ragione. Ma non potendo fare altro, abbiamo operato nel modo più realista possibile per mitigare gli effetti sulle popolazioni civili. Per esempio abbiamo promosso l’iniziativa Black Sea Grain che ha permesso di esportare via mare le derrate alimentari di cui l’Ucraina è grande produttrice.

Il potere di veto nel consiglio di Sicurezza dell’Onu, esistente nel sistema onusiano per delle precise ragioni storiche, certamente fa ancora molto discutere. Da un anno a questa parte, ogni volta che lo Stato pone veto, allo stesso può essere chiesto di spiegare le sue ragioni di fronte all’Assemblea Generale della Nazioni Unite. Ciò pone una notevole pressione internazionale».

E questo ci porta anche a soffermarci sul recente conflitto in Medio Oriente. «In queste ultime settimane si registrano dei mutamenti, dei cambiamenti di punti di vista da parte di alcuni dei paesi che più hanno sostenuto Israele, cominciano a chiedere una proporzionalità nella risposta che finora in effetti non c’era stato. Anche in caso di una pur giusta reazione a un attacco ingiustificato, non si può legittimare un eccesso di risposta che equipari le popolazioni civili ai terroristi che invece si nascondono». Così ha spiegato ancora Maria Francesca Spatolisano, segretaria generale aggiunta presso il dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (Un Desa).

Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità i cui obiettivi dovranno essere raggiunti entro i prossimi anni.

I 17 Goals racchiudono le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale ed ecologica. Gli obiettivi specifici sono quelli di porre fine alla povertà, contrastare le disuguaglianze, fronteggiare i cambiamenti climatici e costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.

«I progressi sono scarsi e insufficienti ma noi siamo ottimisti. Abbiamo ancora sette anni e abbiamo soprattutto gli strumenti la conoscenza le tecnologie per fare ciò che sarebbe necessario. Occorre però che i finanziamenti necessari vengano allineati proprio a questi obiettivi. Se riusciremo a fare questo, ce la faremo. Purtroppo le disuguaglianze sono cresciute nell’arco degli ultimi decenni. Questo è un elemento estremamente preoccupante. Una forma di solidarietà internazionale è necessaria per riequilibrare il mondo e garantire a tutti i cittadini, anche più vulnerabili, la capacità di progredire di crescere in pace e in sicurezza». Lo ha sottolineato Maria Francesca Spatolisano.

Il rapporto con Reggio e con la Calabria

«Sono nata a Reggio e torno sempre molto volentieri. In realtà ci torno spesso, anche due-tre volte l’anno, pur vivendo e lavorando all’estero da quasi quarant’anni. Per me rimane parte della mia persona e della mia vita. Credo, anzi, che la natura calorosa e accogliente che mi sono portata dietro mi abbia aiutato anche nella mia vita fuori». Così ha concluso Maria Francesca Spatolisano, segretaria generale aggiunta presso il dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (Un Desa).

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