martedì,Aprile 30 2024

‘Ndrangheta stragista, il pentito Fondacaro: «Nella loggia di Gioiosa decidevano chi sostenere alle Regionali»

Durante l’interrogatorio il collaboratore ha ricordato un incontro nel quale venivano divisi i voti tra gli altri anche tra Amedeo Matacena, Pietro Fuda e Paolo Romeo

‘Ndrangheta stragista, il pentito Fondacaro: «Nella loggia di Gioiosa decidevano chi sostenere alle Regionali»

«Esisteva un’articolazione della P2 anche a Gioiosa Jonica e durante un incontro al quale partecipai si parlava di candidati alla regione nei primi anni ’90». Ha raccontato uno spaccato fatto di intrecci e rapporti tra ‘ndrnagheta, massoneria e servizi deviati il collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro interrogato nel corso del processo che si sta celebrando alla Corte d’Appello di Reggio Calabria, ‘Ndrangheta stragista.

Il processo che vede alla sbarra il boss di Cosa nostra, Giuseppe Graviano, e il capobastone della ‘ndrangheta di Melicucco (Reggio Calabria), Rocco Santo Filippone, condannati in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Vincenzo Fava e Antonino Garofalo, uccisi il 18 gennaio 1994 a Scilla, mentre pattugliavano l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

«I candidati erano Pietro Fuda, Amedeo Matacena, Zavettieri, Aranti, Zito, ma anche l’avvocato di Reggio Paolo Romeo, si parlava anche di Luigi Fedele. Per loro bisognava raccogliere voti. Si parlava di sostegno elettorale mentre le candidature erano state stabilite dai Piromalli – Molè poi i Pesce, Bellocco, Mancuso e le cosche della piana appoggiavano il candidato scelto».

Il collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro, è un imprenditore molto noto negli anni ’80 nella piana di Gioia Tauro, che ha riferito in aula di essere stato vittima di estorsione e usura mafiosa dai Piromalli-Molè, e costretto alla cessione delle sue strutture sanitarie private convenzionate, di cui una realizzata ad Ardea, che insieme rendevano fatturati di oltre tre miliardi di lire all’anno.

Fondacaro, inoltre, interrogato dal Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, ha ammesso di essere stato iniziato alla Loggia “Giustinianea” di Roma, il cui referente sarebbe stato Giulio Andreotti, e ha ricostruito la rete massonica della P2 in Calabria, da Gioia Tauro e Gioiosa Jonica.
«A Gioiosa Ionica la funzione di gran maestro della loggia massonica era ricoperta dal barone Placido, una struttura in cui vidi anche don Giovanni Stilo e altri personaggi della Locride».

Fondacaro ha affermato anche di avere conosciuto altri massoni calabresi, «tra cui molti erano socialisti, tra i quali Gentile, Zavettieri, Loizzo, e dirigenti bancari della ex Carical, come Carlo De Luca, che aveva stipulato numerosi finanziamenti con imprenditori vicini ai Piromalli-Molè».

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