martedì,Aprile 30 2024

‘Ndrangheta stragista, il pentito Fondacaro: «Loggia massonica di Gioia Tauro collegata alla P2»

Il procuratore Lombardo ha interrogato il collaboratore di giustizia che ha raccontato i rapporti tra le cosche reggine e le logge coperte sopravvissute alla legge Anselmi dell’82

‘Ndrangheta stragista, il pentito Fondacaro: «Loggia massonica di Gioia Tauro collegata alla P2»

Si potrebbe riscrivere un pezzo di storia nell’aula della Corte d’Appello di Reggio Calabria che oggi vede celebrare l’udienza del processo ‘Ndrangheta stragista.

Il processo che vede alla sbarra il boss di Cosa nostra, Giuseppe Graviano, e il capobastone della ‘ndrangheta di Melicucco (Reggio Calabria), Rocco Santo Filippone. Entrambi condannati in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Vincenzo Fava e Antonino Garofalo, uccisi il 18 gennaio 1994 a Scilla, mentre pattugliavano l’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Ad essere interrogato dal procuratore generale Giuseppe Lombardo è il collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro. Lo stesso ha raccontano uno spaccato che potrebbe riaprire il capitolo che vede in primo piano i rapporti tra ‘ndrangheta e massoneria deviata. 

«La loggia di Gioia Tauro era direttamente collegata alla P2 di Licio Gelli che aveva delle articolazioni territoriali grazie al rapporto che era stato creato direttamente da Piromalli con Gelli negli anni ‘85 e ‘86».

Le domande del procuratore Lombardo sono state tutte volte a chiarire un racconto, quello del pentito, che vedrebbe articolazioni della P2 essere sopravvissute alla legge Anselmi che, nel 1982, “vietò le associazione segrete che perseguono fini illeciti, rendendo in questo modo la segretezza un carattere di per sé legittimo”. 

«Esisteva la P2 a Gioia Tauro – ha confermato e ribadito Fondacaro – nella persona del gran maestro Strangi suocero di Ninello Piromalli figlio di Gioacchino. Mi fu anche detto se volevo entrare. È sopravvissuta alla legge Anselmi. Tutto mi è stato riferito da Luigi Sorridenti».

Il processo è ancora in corso e ad emergere dalle parole del collaboratore di giustizia è la presenza di altre logge massoniche nel territorio reggino.

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