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Piazza Garibaldi a Reggio, stop agli scavi: tornano coperti – STORIA E FOTOGALLERY

Breve pausa nella settimana di Ferragosto per i lavori che stanno interessando il cantiere aperto

Piazza Garibaldi a Reggio, stop agli scavi: tornano coperti – STORIA E FOTOGALLERY

Si fermano i lavori a piazza Garibaldi a Reggio Calabria. Non dovranno però temere i nostri lettori. Si tratta di una pausa concordata. Già un primo stop aveva interessato gli scavi a fine luglio e inizio agosto perchè il cantiere si è adeguato alla normativa che prevedeva il fermo dei lavori con temperature superiori a 35 gradi, come ordinato dal governatore della Calabria.

Lo stop ai lavori

Ora gli scavi sono stati accuratamente rivestiti con dei teli in modo da poter essere protetti dalle intemperie. Ma come sappiamo il cantiere tornerà presto ad essere scavato perchè per settembre si dovrà terminare. Sul posto, come raccontato qualche giorno fa, c’è l’equipe di esperti che si avvale del Direttore Lavori Michelangela Vescio, Direttore Scientifico Fabrizio Sudano, rup comunale Arturo Arcano, Direttore Operativo Andrea Maria Gennaro, collaboratori Antonino Giordano, Massimiliano Curcio, Francesco Spada, col Team Archeologi in cantiere Maria Maddalena Sica, Silvia Ferrari, Giovanni Speranza, collaboratore Santo Francesco Laganà e l’Impresa Samoa Restauri. Conclusi i lavori e la messa in sicurezza non solo sarà possibile la visita da parte di scolaresche, ma sono previste delle aperture per la popolazione con gli addetti ai lavori che spiegheranno cosa si cela sotto la piazza.

Cosa nascondono le pietre di Piazza Garibaldi

La spiegazione chiara era stata fornita dall’archeologa Sica: «L’idea credo sia abbastanza chiara soprattutto anche con gli scavi che abbiamo ripreso quest’anno – afferma – noi siamo in presenza di un edificio su podio e che ha tutto l’aspetto di un tempio, si tratta di una un tempietto di non grandi dimensioni, di cui siamo riusciti a recuperare gran parte della base».

La spoliazione del tempio romano

«Siamo in età romana, in una fase in cui la città di Reggio è in piena espansione. E poi siamo vicini alla Villa (comunale, nds) dove abbiamo una serie anche di altre testimonianze archeologiche dello stesso periodo. Però la cosa molto interessante, anche che al di là del tempio, stiamo ritrovando le tracce di tutte le sistemazioni che sono succedute alla fase alla fase romana, quindi la fase di spoliazione quindi di distruzione di abbandono del tempio e delle fasi di utilizzo successivo».

Per l’esperta «La bellezza di questo tempio è che nonostante le spoliazioni, perchè si sono portati via tutta la parte dell’alzato, quindi probabilmente le parti del colonnato che prospettavano sulla sua parte anteriore. Ci sono stati diversi momenti di spoliazione però ce lo ha lasciato quasi intero. È molto importante perché è uno dei pochi edifici del secondo secolo, dell’intera Calabria, a essersi conservato così bene nella parte del podio.

Un fratello diciamo, non gemello, ma un fratello un po’ maggiore ce lo abbiamo negli scavi di Palmi, abbiamo un edificio simile nell’area del parco dei Tauriani».

Le sequenze della storia di Reggio

In sintesi chiarisce l’archeologa «Non abbiamo certezze: ma abbiamo livelli del 1600, quindi forse poco prima del terremoto del 1700 o poco dopo, abbiamo una serie di sistemazioni che riguardano canalizzazioni delle acque e l’ultimo di questi canali. L’ultimo, che stiamo ripulendo in questo momento, è stato riempito con il materiale proveniente dalla distruzione della città con il terremoto del 1908». In loco «Abbiamo una sequenza stratigrafica che va dal post terremoto del 1908 fino all’età Romana. Siamo ancora all’inizio degli degli scavi quindi possiamo avere certezza di quella che l’ultima frase in questo momento che è quella successiva al terremoto de1 1908 e della fase più antica che quella Romana».

I resti greci di età Ellenistica

Ma la storia, andando indietro nel tempo non si ferma all’età romana. «Ma noi sappiamo – evidenzia l’archeologa – anche dagli scavi che abbiamo condotto nel 2016, quando sono stati fatti i saggi di archeologia preventiva per il parcheggio, come tutti tutti i regimi sapranno, abbiamo fatto 3 saggi e in uno di questi saggi al di sotto delle fasi romane, abbiamo individuato anche le fasi di età greca almeno dell’età ellenistica. Sappiamo che c’è una grande presenza anche in questa parte della città che è marginale rispetto a quello che si considera il centro. Ma è marginale solo topograficamente, solo da un punto di vista fisico e il tempio lo dimostra».

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