domenica,Aprile 28 2024

Ospedale di Melito Porto Salvo, i sindaci dell’area grecanica diffidano l’Asp

Sono tredici i sindaci che hanno intrapreso l'azione legale poiché «appare assolutamente improcrastinabile la risoluzione di tutte le problematiche – di carattere esclusivamente burocratico – che impediscono l’utilizzazione del “Tiberio Evoli”»

Ospedale di Melito Porto Salvo, i sindaci dell’area grecanica diffidano l’Asp

Pierpaolo Zavettieri come presidente dell’associazione dei comuni dell’area greco calabra, ha diffidato l’Asp di Reggio Calabria alla piena e immediata attuazione della disposizioni dell’Atto Aziendale approvato con DCA 57/2017 relative al P.O. Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo ed al rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza

La diffida

l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, in persona della Commissione Straordinaria, a voler dare piena ed immediata attuazione alle disposizioni dettate dall’Atto Aziendale approvato con DCA 57/2017 con riferimento al P.O. Tiberio Evoli di Melito Porto Salvo e ai servizi territoriali del Distretto Sanitario di Reggio Calabria n. 2 (competente per l’Area Grecanica) e, in particolare:

  1. a dotare l’U.O. di Radiologiadi nuove apparecchiature (in particolare di RX, Diagnostica Digitale e TAC) in sostituzione di quelle vetuste attualmente in uso;
  2. ad attivare con la massima urgenza la S.O.C. di Ortopedia e Traumatologia, espletando il concorso per la copertura del posto di Direttore già bandito con Deliberazione D.G. ASP RC n. 341 del 30 marzo 2018, completando le procedure di assunzione dei Dirigenti Medici già indette e/o disponendo il rientro in sede del personale trasferito con la disposizione di servizio prot. 531 del 17 agosto 2017;
  3. la S.O.C. di Chirurgiacon la dotazione delle unità di personale e delle attrezzature necessarie per consentire il funzionamento a pieno regime;
  • potenziare la S.O.C. di Medicina Generalecon la dotazione delle unità di personale ed il rinnovo delle attrezzature obsoleteper consentire il funzionamento a pieno regime;

Si chiede, inoltre, la revoca del trasferimento della sede del Consultorio Familiare disposto in funzione della attivazione della Struttura Covid presso il P.O. di Melito P.S., originariamente prevista ma poi non realizzata. A tal proposito si evidenzia che il servizio, a cui sono addetti ben 12 operatori, viene attualmente espletato in locali di fortuna che non risultano assolutamente idonei allo scopo e risultano peraltro sprovvisti di qualunque attrezzatura strumentale. 

Con Zavettieri a sposare l’iniziativa Santo Monorchio Sindaco del Comune di Bagaladi, Santo Casile di Sindaco del Comune di Bova, dall’On. Saverio Zavettieri di Sindaco del Comune di Bova Marina, dal Dr. Francesco Cuzzola di Sindaco del Comune di Bruzzano Zeffirio, dall’Avv. Daniela Arfuso di Sindaco del Comune di Cardeto, dal Dr. Tommaso Iaria di Sindaco del Comune di Condofuri, dal Dr. Domenico Pizzi di Sindaco del Comune di Ferruzzano, dal Dr. Ugo Suraci di Sindaco del Comune di Montebello Jonico, dal Dr. Giovanni Verduci di Sindaco del Comune di Motta San Giovanni, dal Dr. Domenico Penna di Sindaco del Comune di Roccaforte del Greco, dal Dr. Bernardo Russo di Sindaco del Comune di San Lorenzo e dall’Avv. Giovanna Pellicanò di Sindaco del Comune di Staiti, di significarVi quanto segue.

Le motivazioni

«La straordinaria emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha reso a tutti evidente che il diritto alla Salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, ha una importanza di gran lunga superiore a tutti gli altri diritti – collettivi ed individuali – riconosciuti dalla nostra Carta Fondamentale, che possono essere compressi e addirittura annullati in funzione della sua efficace tutela.

Questa nuova consapevolezza, unita alla triste constatazione – da tutti condivisa – che le gravissime criticità caratterizzanti l’organizzazione ospedaliera calabrese non consentirebbero un’adeguata tutela di tale prioritario diritto in caso di vasta diffusione del Coronavirus nel territorio regionale e, in particolare, in quello della Città Metropolitana di Reggio Calabria, non può che indurre tutti i soggetti investiti di responsabilità in campo sanitario a compiere uno sforzo eccezionaleper attuare le iniziative necessarie a ridurre le conseguenze dannose di un possibile (e ahimè prevedibile) aggravamento del rischio epidemiologico. 

In tale prospettiva, occorre procedere con la massima urgenzaall’adozione e conseguente attuazione di tutti i provvedimenti di carattere organizzativo che possano assicurare un immediato recupero di efficienza del sistema sanitario regionale.

Con specifico riferimento alla situazione dell’A.S.P. di Reggio Calabria, appare assolutamente improcrastinabilela risoluzione di tutte le problematiche – di carattere esclusivamente burocratico – che impediscono l’utilizzazione del Presidio Ospedaliero “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvoin conformità alle prescrizioni dell’Atto Aziendale approvato con D.C.A. n. 57 del 29.03.2017.

Al riguardo, si rammenta che il citato Atto Aziendale ha strutturato la Rete Ospedaliera dell’A.S.P.-RC tenendo conto della domanda sanitaria e della morfologia del territorio provinciale e, per tale ragione, ha previsto, accanto a due Ospedali Spoke (Ospedale Civile di Locri e P.O. S. Maria degli Ungheresi di Polistena) anche due Ospedali Generali (P.O. “Giovanni XXIII” di Gioia Tauro e P.O. “Tiberio Evoli” di Melito Porto Salvo, unico presidio sanitario per un intera Area Omogenea).

Con riferimento al P.O. di Melito P.S., l’Atto Aziendale ha istituito tre Strutture Operative Complesse (Chirurgia Generale, Ortopedia Traumatologia e Medicina Generale) e sette Strutture Operative Semplici (Pronto Soccorso OBI, Ginecologia, Oncologia, Anestesia, Recupero e Riabilitazione, Farmacia Ospedaliera e Direzione Medica P.O.) assegnando complessivi 92 posti letto. 

Come più volte denunciato dai Sindaci e dall’Associazione dei Comuni dell’Area Grecanica, le previsioni dell’Atto Aziendale relative al P.O. Tiberio Evoli non hanno ancora trovato attuazione a causa di ingiustificati ritardi nell’espletamento delle procedure di reclutamento del personale nonché di inopinate scelte organizzative, che hanno addirittura condotto alla disattivazione dell’U.O. di Ortopedia-Traumatologia (a cui sono stati attribuiti 20 dei 92 posti letto totali), con conseguente grave compromissione dei Livelli Essenziali di Assistenza. 

Segnatamente, con disposizione di servizio prot. 531 del 17 agosto 2017, il Direttore del Dipartimento Ospedaliero dell’ASP ha ordinato la chiusura provvisoria (sino al 10 settembre 2017) dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia del P.O. di Melito P.S., con trasferimento dei pazienti e del personale presso la corrispondente S.C. dell’Ospedale di Locri, in conseguenza della compromissione della funzionalità di quest’ultima, causata dalla carenza di personale per “sopraggiunte malattie di Dirigenti Medici”.

Tuttavia, come spesso accade, quella che avrebbe dovuto rappresentare una soluzione temporanea, resa necessaria da un evento imprevisto ed imprevedibile (la contestuale assenza per malattia di numerosi medici) e finalizzata esclusivamente a fronteggiare una situazione eccezionale, si è invece tramutata in una scelta definitiva.

A nulla sono valse, sino ad oggi, le numerose iniziative di protesta messe in atto dai cittadini e dalle istituzioni territoriali dell’Area Grecanica, che rappresenta il principale bacino d’utenza del Tiberio Evoli. 

Né ha sortito gli effetti sperati la riunione tenuta presso la Cittadella Regionale il 25 ottobre 2019 tra i sindaci dell’Area Grecanica, il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro e il Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, il cui verbale si allega in copia alla presente per formarne parte integrante e sostanziale, nel corso della quale sono state esaminate nel dettaglio le criticità che impediscono la piena attuazione delle previsioni dell’Atto Aziendale con riferimento sia al P.O. di Melito P.S. che al Distretto Sanitario ed è stata concordata l’istituzione (in realtà mai avvenuta) di un apposito tavolo di concertazione allargato alla triade commissariale dell’ASP-RC.

Pur essendo trascorsi oltre tre anni dall’adozione del DCA 57/2017, sembra dunque che la risoluzione delle suddette problematiche non sia all’ordine del giorno dei vertici aziendali che, pur disponendo degli strumenti giuridici e delle risorse finanziarie per intervenire in maniera efficace, con la propria inerzia stanno, di fatto, negando la piena tutela del diritto alla salute ad un’ampia fascia di popolazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Si pensi che presso l’Ospedale Generale Tiberio Evoli è mancata addirittura l’attenzione per garantire il funzionamento dell’apparecchiatura TAC, indispensabile per affrontare a livello diagnostico problematiche oncologiche e di urgenza emergenza che dovrebbe rappresentare la regola anche in circostanze ordinarie, a maggior ragione durante una fase emergenziale caratterizzata dall’insidiosissimo Covid-19, in cui tale macchinario, da considerarsi prioritario, rappresenta l’esame di elezione per l’individuazione precoce del virus e per il successivo percorso diagnostico e di eventuale trattamento del paziente.

Se si valuta che l’apparecchiatura del presidio melitese risulta non funzionante da circa un anno e che la stessa potrebbe ritenersi non riparabile in considerazione della sua vetustà, sarebbe ingiustificabile ed imperdonabile procrastinarne ancora l’acquisto – peraltro già autorizzato con DCA 183/2019 – che oggi potrebbe essere effettuato immediatamente dalla Protezione Civile poiché in regime di emergenza, come già accaduto per gli ospedali di Corigliano-Rossano e Vibo Valentia, anche in previsione di una mai sperata ondata di contagi conseguente all’avvio della cosiddetta  “Fase 2”.

Tali omissioni diventano oggi ancor più gravi, ove si consideri che nel Piano Sanitario di Emergenza da Covid19, approvato dall’ASP-RC con deliberazione della Commissione Straordinaria n. 245 del 16 aprile u.s., per un verso si riconosce che l’epidemia in atto causa “un incremento della domanda di assistenza sanitaria per un incremento medio della popolazione da assistere” e per altro verso si individua nell’Ospedale di Melito Porto Salvo uno dei tre presidi ospedalieri che, insieme a quelli di Locri e Polistena, dovrà garantire l’assistenza sanitaria dei pazienti NON COVID della Città Metropolitana, laddove il G.O.M. di Reggio C. si pone quale polo per la gestione dei pazienti Covid.

Alla luce di quanto esposto, ogni ulteriore ritardo nell’adozione dei provvedimenti necessari a rendere operativi e funzionali presso il P.O. Tiberio Evoli quantomeno le Strutture Operative Complesse ed i servizi accessori indispensabili previsti dall’Atto Aziendale potrebbe risultare esiziale».

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