domenica,Aprile 28 2024

Villa San Giovanni, la minoranza consiliare «Grave l’affermazione che ci accusa di danneggiare la città»

Le dichiarazioni dei Consiglieri Comunali di Minoranza Marco Santoro, Filippo Lucisano, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco

Villa San Giovanni, la minoranza consiliare «Grave l’affermazione che ci accusa di danneggiare la città»

«Avremmo voluto manifestare la nostra soddisfazione per l’avvenuta approvazione dell’ipotesi di bilancio riequilibrato durante i lavori consiliari prossimi ma le affermazioni poco rispettose del nostro ruolo di “forza politica di minoranza e controllo” espresse dal Sindaco in primis e dall’assessore tecnico ci costringono ad intervenire immediatamente a tutela della nostra funzione e degli elettori che ci hanno riconosciuto la fiducia poco più di 12 mesi fa». E’ quanto dichiarano i Consiglieri Comunali di Minoranza Marco Santoro, Filippo Lucisano, Daniele Siclari, Stefania Calderone, Domenico De Marco

«È gravissima l’affermazione della maggioranza che ci accusa di lavorare a danno della città perché nelle
pochissime occasioni in cui si è parlato di bilancio riequilibrato abbiamo chiesto di verificare non la nostra
ipotesi di lavoro ma quella che suggeriva il ministero dell’Interno ovvero una procedura di riequilibrio a 5
anni e non a tre come poi portata avanti legittimamente dalla maggioranza Caminiti.


Sono strumentali e fuorvianti le dichiarazioni di una maggioranza che ha “nascosto” le carte del bilancio alla minoranza, nonostante le varie richieste fatte, che ha trasmesso note al ministero senza mai dialogare con la minoranza e senza mai discuterne in Consiglio comunale considerato questo un mero atto interno».

«Tutto ciò è stato fonte di forte disagio istituzionale da parte nostra e da tempo ci sentivamo costretti a
comunicare tutto ciò al Prefetto ma la sensibilità nei confronti del Sindaco, oggetto di un grave atto
intimidatorio, ci ha portato a rinviare il tutto ad un momento più calmo, per evitare strumentalizzazione
politica sul tema e comunicare alla Città tale stato di cose in un momento particolare che Sindaco e Consiglio stavano attraversando».

«Non ci aspettavamo certo un grazie ma non sicuramente delle accuse così gravi da parte dell’amministrazione Caminiti che si erge a modello di legalità sulla carta e poi in concreto non attua i principi minimi di garbo istituzionale e di rispetto del ruolo che viene assegnato a tutte le minoranze consiliari in qualsiasi organo politico ove si svolgono ruoli e funzioni pubbliche.
A tutto ciò si aggiunga una valutazione politica da parte dell’assessore tecnico al bilancio che dovrebbe
astenersi da tale metodologia e, purtroppo, non è la prima volta che entra su temi e discussioni politiche venendo meno alla sua funzione esclusivamente tecnica che è stata sempre da Noi rispettata».

«Immaginare che una minoranza non abbia diritto di critica o di presentare le proprie valutazioni rispetto
all’attività programmatica della maggioranza appare assolutamente contro ogni logica dell’attività di
controllo che a noi compete. Eppure il Sindaco e l’Assessore nel dare la bella notizia dell’approvazione del
bilancio riequilibrato hanno tolto la “maglietta di amministratori” di tutta la città vestendo quella di tifosi
solo della propria parte politica con accuse di assoluta “piccolezza” politica che rimandiamo al mittente».

«Per noi oggi l’approvazione ministeriale del bilancio riequilibrato è un fatto importante per il futuro della città e ne siamo estremamente felici ma tutto ciò nella consapevolezza che l’attività di controllo deve esserci sempre garantita e le gravissime accuse dell’amministrazione Caminiti rivolte a tutti Noi saranno da ulteriore stimolo per continuare a controllare ogni singolo atto o provvedimento amministrativo in modo particolare collegato ai documenti di bilancio perché questa “fiducia” riconosciuta a livello centrale non venga vanificata
con scelte di bilancio politico dal 2024 che non guardino ad interessi complessivi del territorio».

«La città va amministra anche con il contributo di tutti Noi e se il “modello Caminiti” invece impone una
visione totalitaria e univoca delle scelte, così come avvenuto sino ad oggi saremo costretti ad evidenziare
sempre e comunque tale stato di cose nella consapevolezza della tutela dell’interesse della cittadinanza tutta».

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