Coronavirus a Reggio Calabria, Comune: domani la distribuzione degli ultimi 758 buoni spesa. In totale sono stati 3286
Le risorse però sono terminate e sono terminati anche i buoni spesa. Preoccupa la situazione dei nuovi poveri, in numero crescente
Sarà effettuata domani l’ultima distruzione dei buoni spesa da parte del Comune di Reggio Calabria. Un lavoro in più tranche, iniziato l’11 aprile, e proseguito nelle settimane passate che ha visto al distribuzione di circa un milione e trecentomila euro in buoni spesa da parte dell’amministrazione reggina, in particolare la Croce Rossa, la Protezione civile e i dipendenti del settore welfare e politiche sociali e dell’assessore al ramo Lucia Anita Nucera. Sono state circa 6000 le richieste pervenute (alcune ripetute). Domani ci sarà la consegna degli ultimi 758 buoni spesa che si sommano a quelli distribuiti in precedenza, per arrivare al totale di 3286.
«Un ringraziamento particolare – chiarisce l’assessore Nucera – va ai dipendenti del settore che hanno tolto tempo alle loro famiglie e si sono messi al servizio in questa situazione di disagio per altre famiglie e so che per loro non è stato semplice».
Il quadro sulla situazione delle famiglie indigenti non è rassicurante. Se si tiene conto che tra Rei e Reddito di Cittadinanza le domande presentate sono state diecimila. Uno scenario che, purtroppo, deve inglobare i piccoli artigiani, le badanti e tutti coloro che, con l’emergenza sanitaria hanno perso il lavoro.
Oltre ai buoni spesa la rete sociale del Comune, agganciandosi al lavoro del Coc della protezione civile nazionale è entrata in azione da subito (vi hanno lavorato Caritas, Banco alimentare, Croce Rossa) e, in attesa che il governo disciplinasse i buoni spesa, ha distribuito i pacchi spesa a 2000 famiglie di Reggio.
Le risorse però sono terminate e sono terminati anche i buoni spesa. E a meno che non si vogliano vedere le fila dei poveri lievitare adesso si dovrà trovare un modo perché chi, in questi due mesi è dovuto rimanere fermo, senza lavoro e senza retribuzione, mentre affitti e bollette dovevano essere comunque saldati.