sabato,Aprile 27 2024

Reggio, dopo la firma la promessa: il Palazzo di giustizia sarà ultimato nel 2027

L'ingegnere Pasquariello dell'Unità tecnica amministrativa consiglio dei ministri: «Opera in stato di degrado aberrante. Termineremo i lavori entro un paio d'anni, massimo due anni e mezzo»

Reggio, dopo la firma la promessa: il Palazzo di giustizia sarà ultimato nel 2027

«Per il palazzo di Reggio ci sono 74 milioni di euro. Si tratta di un work in progress. È evidente che bisogna essere attenti a seguire e a monitorare l’opera con particolare attenzione, cosa che stiamo facendo già nel resto d’Italia». A chiarirlo in premessa è il vice ministro alla Giustizia Sisto oggi a Reggio per presentare il progetto dei lavori del completamento del palazzo di giustizia.

«Basti pensare al parco della giustizia di Bari – aggiunge dove dalla giustizia sotto le tende passeremo ad un palazzo di giustizia tra i più tecnologici. Cosa che succederà anche a Reggio dove le tecnologie saranno importanti così come il rispetto dell’ambiente, dei cittadini, del personale che lavora perchè, come si usa dire in ambito di sicurezza sul lavoro, non è solo la qualità di lavoro ma è il luogo di lavoro che fa la differenza».

La sala verde della Corte d’appello, per l’occasione ha accolto il sottosegretario Wanda Ferro, il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, la vice presidente della Regione, Giusy Princi e tante autorità militari.

I sopralluoghi

Come chiarisce Giovan Battista Pasquariello dell’Unità tecnica amministrativa consiglio dei ministri: «Quello che non è stato fatto è quello che abbiamo scoperto nel corso dell’attività che abbiamo fatto nell’arco di 7 mesi e che mostrano un stato di degrado e di vandalizzazione che è stato veramente aberrante. Nella qualità di progettisti ,la prima operazione che abbiamo tutto fare è stato capire tutto il livello di degrado che ha interessato soprattutto gli impianti sottoposti a vandalizzazone drammatica: per impianti il cui costo dei quadri era di 200- 300 mila euro per recuperare piccoli filamenti di rame li hanno completamente distrutti. Termineremo l’opera entro un paio d’anni, massimo due anni e mezzo».

Un’opera attesa

«Il nuovo Palazzo di giustizia – afferma Ferro – è un’opera strategica per la città e per tutta l’area metropolitana. È un’opera che, negli anni, ha visto tanti fermi, tanti problemi e anche tanto degrado rispetto a quanto era stato realizzato. C’è la volontà di restituire quello che per tanti anni è stato negato, la possibilità per chi lavora all’interno dei tribunali ma agli stessi cittadini che chiedono giustizia di avere locali idonei e all’altezza di questo nostro millennio».

Per il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà: «Un diritto negato per tanto tempo all’intera comunità regina che io come sindaco, noi come istituzioni avevamo il dovere di affrontare e risolvere. Un viaggio iniziato tantissimi anni fa, che ha visto una sua ripresa nel 2021, con l’incontro che abbiamo avuto con il presidente Gerardis e al direttore Orlando. Oggi siamo pienamente consapevoli che questa probabilmente è l’opera più significativa che da qui ai prossimi anni sarà realizzata nell’inero comprensorio metropolitano».

Come chiarito da Carmelo Romeo, consigliere comunale con la delega a quest’opera: «Arriviamo a oggi con gli sforzi e le fatiche messe in campo, negli ultimi anni, per raggiungere un obiettivo davvero fondamentale. Il progetto di completamento del Palazzo di Giustizia vale 74 milioni di euro e segna il valore dei grandi risultati che si possono ottenere puntando su una proficua sinergia istituzionale. Il mio ringraziamento – ha sottolineato Romeo – è rivolto al viceministro Sisto, all’intera macchina organizzativa del dicastero della Giustizia e dell’Uta. Da quando il sindaco Falcomatà mi ha affidato la delega specifica ho avuto modo di seguire le diverse fasi che, grazie alla collaborazione con tutti gli attori interessati, ci portano, adesso, verso una rapida esecuzione delle procedure di appalto fino all’ultimazione dell’infrastruttura nel breve volgere di qualche anno. È davvero una grande soddisfazione poter partecipare ad un momento storico per la città di Reggio Calabria».


Olga Tarsia, presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria ha fatto l’elenco delle disavventure che hanno poi portato all’accordo risolutivo con l’Uta. «L’ interessamento del ministero della Giustizia – specifica – ha dato una spinta enorme ai lavori e possiamo sperare nell’ultimazione nel giro di tre anni. Anche la dignità di un immobile induce a un senso di maggiore rispetto».

Il Procuratore generale Gerardo Dominijanni ringrazia i rappresentanti politici, in primis, Francesco Cannizzaro, «per un risultato che arriva con l’impegno di Nordio e Wanda Ferro, poi aggiunge «Il problema principale era, come specificato da Arena che il tribunale rappresentava “un simbolo del fallimento dello stato in una terra di mafia” e questo non può essere»

Luciano Gerardis, presidente onorario della corte d’appello fa la cronistoria del palazzo «Dopo la posa della prima pietra nel 2005, ho vissuto l’attesa e la speranza dell’iter da parte degli uffici giustizia. Nel 2011 eravamo convinti che il palazzo fosse agli sgoccioli. Tutti gli uffici fecero l’inventario degli oggetti da trasportare, e poi il sogni si fermò lì. Oggi finalmente è un momento in cui si dà concretezza agli sforzi di tutti».

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