domenica,Aprile 28 2024

25 novembre a Reggio, nessun silenzio ma una giornata di rumore nel nome di Giulia – GALLERY

A piazza Italia Progetto Civitas, consigliera di parità di Metrocity e il Comune di Reggio, una mattinata di consapevolezza sulle violenze di genere dedicata alle scuole della città e della provincia

25 novembre a Reggio, nessun silenzio ma una giornata di rumore nel nome di Giulia – GALLERY

Non un minuto di silenzio, ma tanto rumore in piazza nel nome di Giulia Cecchettin e di tutte le vittime dei femminicidi Il Progetto Civitas, con la consigliera di parità di Metrocity e il Comune di Reggio, in occasione del 25 novembre, hanno organizzato una mattinata dedicata alle scuole della città e della provincia. Discussione sugli stereotipi di genere, i racconti delle vittime, profili giuridici della violenza sono stati al centro di una serie di incontri che hanno visto protagonisti i ragazzi nei palazzi istituzionali della città.

Tante le attività per prendere coscienza del fenomeno, come chiarito da Paola Carbone, consigliera di parità di Metrocity: «Nella galleria di palazzo San Giorgio – afferma – è stata allestita la mostra dei lavori e dei video che le scuole hanno mandato, le interviste delle associazioni di Civitas. Nella sala lampadari ci sarà un gruppo di lavoro su stereotipi di genere e discriminazioni curato da Agedi e Arcigay. Nella sala del consiglio comunale l’avvocato Nino Polimeni parlerà della violenza sul web. E ancora nella sala Perri di palazzo Alvaro i profili giuridici della violenza, mentre nella sala consiliare provinciale un momento di testimonianza di una donna vittima di violenza. Ilresto – chiude -toccherà a voi portarlo nel cuore».

Il progetto Civitas

Una tematiche che scientemente viene offerta anche i bimbi più piccoli. Luciano Gerardis, presidente dell’associazione Civitas: «Ecco siamo partiti anche dalle elementari, come avete visto, proprio per questo tipo di necessità che avvertiamo tutti. Purtroppo queste tematiche dovrebbero essere affrontate, non soltanto dai ragazzi, ma dagli adulti. Quello che possiamo fare è far partire la riflessione proprio dai più piccoli per formare intanto le coscienze, le consapevolezza di queste generazioni È chiaro che il discorso poi sulla violenza, sui femminicidi, sulla violenza alle donne, risalendo a centinaia e centinaia di anni, questa impostazione triste che scontiamo necessita di tempi più lunghi, al di là delle emotività del momento che ci fa sentire tutti uniti. Tutto ciò non deve però darci l’illusione che possiamo risolvere in un attimo o in un giorno: il lavoro è molto lento»

Le parole del sindaco

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà: «Mi sento di ringraziare Civitas perchè hanno organizzato una giornata, non soltanto onorando la memoria di Giulia, ma anche facendo cittadinanza attiva, facendo educazione civica, coinvolgendo attivamente e le scuole. Una iniziativa rispetto alla quale noi abbiamo dato pieno sostegno, piena la collaborazione e che viene organizzata all’interno dei 2 palazzi istituzionali di palazzo San Giorgio e il palazzo Alvaro. È un gran segnale non soltanto di collaborazione fra istituzioni e associazioni naturalmente anche le scuole, ma inizia a far prendere consapevolezza di quelli che sono i luoghi dove si decide il futuro di un territorio, di una città, come lo sono naturalmente la sede del Comune della Città metropolitana.

È importante che i ragazzi la sentano in qualche modo un po’ come casa loro e che quando ci passano sappiano cosa viene all’interno di questi di questi palazzi insomma ne acquisiscono consapevolezza. Che è il primo passo per poi rendersi conto di tutto ciò che accade intorno a loro e questo caso anche di percepire pienamente quello che il disvalore in generale nella violenza soprattutto se questa viene perpetrata nei confronti di una ragazza, come in questo caso, abbiamo onorato la memoria di Giulia ma anche in generale verso tutte le donne.

Il rumore al posto del silenzio

Quindi credo che sia il modo migliore per vivere questa giornata. Nel saluto ai ragazzi, per spronarli un po’ anche ad avere una scossa emotiva ho detto che il modo migliore per onorare le donne vittime di violenza non è quello di fare un minuto di silenzio ma di vivere una giornata di rumore. Mi auguro che loro vivano questa giornata in pienezza, acquisendo assorbendo tutte quelle che sono le attività che vivranno e che vedranno in questa giornata che poi ne faranno testimonianza di vita per il loro futuro».

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