venerdì,Aprile 19 2024

25 novembre a Reggio, panchina rossa nel carcere di Arghillà -VIDEO

Iniziativa promossa su impulso dell’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna (Udepe)

25 novembre a Reggio, panchina rossa nel carcere di Arghillà -VIDEO

Anche gli uomini detenuti del plesso di Arghillà della casa circondariale Giuseppe Panzera di Reggio Calabria lanciano un messaggio di denuncia e un appello all’impegno corale per sanare la piaga della violenza contro le donne.

L’occasione è quella del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione del grave, diffuso e largamente sommerso fenomeno.

La panchina e le scarpe rosse

Su impulso dell’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna (Udepe) di Reggio Calabria, è stata scoperta stamattina una panchina rossa nello spazio esterno al carcere. Lì lo scorso 19 settembre è stato già piantumato un ulivo, inaugurando una sorta di giardino della legalità.

Oggi questo spazio, fortemente simbolico, si arricchisce anche di questa panchina. Al momento della sua scopertura, su di essa un paio di scarpe rosse e ai lati le bellissime foto di Antonio Sollazzo. L’intento è stato quello di creare un contrasto tra la bellezza delle donne e il dramma di coloro che sono vittime di abusi e violenza.

La scopertura

A scoprire la panchina Adriana Barillà, responsabile dell’Area II Misure e sanzioni di Comunità dell’Ufficio Distrettuale di Esecuzione esterna della pena di Reggio Calabria, Giovanna Russo, garante per le Persone detenute e private della Libertà personale del Comune di Reggio Calabria, Maria Luisa Alessi, dirigente aggiunta e comandante della Polizia penitenziaria nel carcere di Arghillà, e Sonia Sitibondo, funzionaria giuridica – pedagogica dello stesso carcere.  

Presenti lo staff dell’area pedagogica, con il suo referente Domenico Speranza, due detenuti, Felice Melchionna e Salvatore Monaco, e Giuseppe Carrà, direttore ff della casa circondariale Giuseppe Panzera di Reggio Calabria, composta dai plessi di Arghillà e San Pietro. In quest’ultimo vi è anche una sezione femminile.

Carrà: «Riflettere per rieducare»

«Il nostro impegno sul fronte della rieducazione è massimo e totale. Sono in corso in questo momento tante attività proprio su sollecitare delle riflessioni su temi affini a quelli al centro della riflessione odierna. In questo plesso c’è una sezione Sex offender, ossia di uomini che hanno commesso reati a sfondo sessuale. Con loro il dipartimento di Amministrazione penitenziaria sta portando avanti un progetto sull’affettività», spiega il direttore ff Giuseppe Carrà.

«Gli esiti saranno poi oggetto di valutazioni accademiche da parte dell’ufficio della Garante delle Persone detenute e private della Libertà personale del Comune di Reggio Calabria, guidato da Giovanna Russo. Noi siamo attenti e presenti ma è necessario che anche la società sia pronta per accogliere le persone dopo la detenzione», spiega ancora il direttore ff Giuseppe Carrà.

Percorsi rieducativi per gli uomini maltrattanti

Intervenuti anche due uomini detenuti, Felice Melchionna e Salvatore Monaco, che hanno voluto porre l’accento sull’importanza di percorsi di recupero per gli uomini maltrattanti, affinché «il prossimo 25 novembre si possa parlare di tante donne salvate e non uccise».

Articoli correlati

top