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Pedane divelte, strutture abbandonate, passerelle sospese nel vuoto, frammenti di legno e rifiuti sparsi lungo il marciapiede: il litorale di Gallico è oggi uno scenario desolante. Un angolo di costa un tempo frequentato da famiglie, sportivi e turisti si presenta oggi come un’area dimenticata, travolta dal maltempo e, soprattutto, dall’indifferenza.
Le immagini, scattate nei giorni scorsi e inviate alla redazione de ilReggino.it all’interno del format CHIEDIMI AIUTO, parlano chiaro: il mare ha fatto il suo corso, ma a mancare è stata – ancora una volta – la risposta tempestiva delle istituzioni. Dove ci si aspetterebbe interventi urgenti di ripristino e messa in sicurezza, restano invece transenne rotte, pezzi di pavimentazione divelti, strutture pericolanti e cumuli di detriti trasportati dal mare.
«Siamo stanchi di segnalare e non essere ascoltati», denunciano alcuni residenti del quartiere. «Ogni anno, dopo l’inverno, è la stessa storia: il mare si prende tutto, e nessuno ripara. Ora siamo a maggio e qui non si muove foglia. Tra poco arriverà la stagione estiva e questa zona rischia di diventare inaccessibile e pericolosa». A preoccupare non è solo l’estetica, ma anche la sicurezza: le pedane rotte sporgono sulla spiaggia, i corrimano sono divelti, le passerelle di legno sono a rischio crollo.
Gallico è una delle poche aree costiere del reggino facilmente raggiungibili dalla città, frequentata non solo dai residenti ma anche da chi viene dai paesi vicini per trovare un angolo di relax sul mare. Ma come si può parlare di turismo balneare, di promozione del territorio o di rilancio economico, se non si parte dalla manutenzione ordinaria?
Quello che manca, denunciano i cittadini, «è un piano strutturale di difesa della costa e di cura del territorio». Gli interventi-tampone dell’ultimo momento non bastano più. Occorre una programmazione seria che metta al centro l’ambiente e la fruibilità pubblica del litorale, specie in un’area che continua a essere colpita da fenomeni erosivi sempre più gravi.
Con questo appello, Gallico chiede voce. Chiede che il degrado venga rimosso, che le strutture vengano messe in sicurezza, e che il quartiere possa tornare a vivere il mare in sicurezza e dignità. Le istituzioni – Comune, Città Metropolitana e Regione – sono chiamate a rispondere. E a farlo in fretta, prima che l’estate arrivi e porti con sé l’ennesima occasione mancata.

