La notte scorsa, sulla spiaggia di Condofuri Marina, si è rinnovato uno degli spettacoli più affascinanti del Mediterraneo: la schiusa delle tartarughe marine Caretta caretta. Dal nido pubblico sorvegliato e recintato dai volontari di Caretta Calabria Conservation, decine di piccoli hanno preso la via del mare, seguiti da occhi emozionati e da mani attente pronte a garantire la loro sicurezza.

Guidati dal richiamo della luce naturale dell’orizzonte, i piccoli hanno percorso la canaletta tracciata sulla sabbia fino a scomparire tra le onde. Un cammino breve e fragile, ma che segna l’inizio della loro avventura in mare aperto.

Tra chi ha assistito c’era Sara Monero, 21 anni, studentessa di Scienze Naturali a Torino. Dal suo paese del Monferrato è arrivata in Calabria per vivere una settimana da volontaria accanto ai biologi e ai ricercatori. «Sin dal primo giorno ho capito che proteggere le tartarughe non è solo un gesto di amore per la natura, ma un impegno quotidiano che richiede dedizione e attenzione» racconta.

Le giornate iniziano all’alba, con il monitoraggio dei nidi e la raccolta dei dati scientifici: la profondità della camera di deposizione, il numero di uova schiuse e non schiuse, i parametri utili a studiare i tassi di sopravvivenza e la mortalità embrionale. «Ho imparato che la temperatura della sabbia è un fattore chiave, capace persino di determinare il sesso dei piccoli: più è alta, più aumenta la probabilità di femmine» aggiunge.

Ma è nelle ore notturne che si concentrano le emozioni più forti. «Durante una sorveglianza ho avuto l’onore di accompagnare due tartarughine fino al mare, usando una torcia a luce rossa. Vederle sparire tra le onde è stato un momento che porterò sempre con me».

La testimonianza di Sara mette in luce il doppio valore di queste attività: ricerca scientifica ed educazione ambientale. I volontari, infatti, non si limitano al lavoro sul campo, ma incontrano turisti e residenti, spiegando quanto falò, luci artificiali e rumori possano compromettere il destino dei piccoli appena nati.

Ogni schiusa è una vittoria per la conservazione e un’occasione di sensibilizzazione collettiva. Grazie al lavoro costante di Caretta Calabria Conservation, con sede a Casa Caretta nell’ex stazione ferroviaria di Capo Spartivento, la Calabria si conferma un habitat privilegiato per la riproduzione della Caretta caretta, e un presidio naturale di biodiversità nel cuore del Mediterraneo