‘Ndrangheta, la Cassazione annulla l’ergastolo a Giacomo Latella
Accolto dalla Suprema Corte il ricorso presentato dal suo legale. Si profila, dopo una lunga carcerazione, un ritorno alla libertà dell’anziano boss
La Prima Sezione della Corte di cassazione accoglie il ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Nardo, difensore di Giacomo Latella, capo storico e riconosciuto della omonima cosca Latella, egemone sul territorio a sud della città, in particolare nelle zone di Saracinello, Arangea e Croce Valanidi ed annulla la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Messina del 9 aprile scorso che aveva rigettato il ricorso con il quale si era chiesta la sostituzione delle pena dell’ergastolo con quella di anni trenta di reclusione.
In particolare l’avvocato Nardo aveva chiesto alla Corte messinese di applicare al Latella, che era stato giudicato con le forme del giudizio abbreviato nel processo Valanidi, celebratosi davanti alla Corte d’Appello d’Assise di Reggio Calabria, i principi affermati dalla Grande Chambre della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel caso Scoppola contro Italia e violati nel corso di quel processo nel lontano 2005 dove non si sarebbe potuto condannare il Latella all’ergastolo.
La Corte d’Appello d’Assise di Messina, pur riconoscendo la violazione di quei principi, così come sostenuto dal legale Nardo, accoglieva solo in parte la tesi del penalista reggino sostenendo che poiché l’originario processo Valanidi si era sdoppiato in due tronconi a seguito di alcuni annullamenti che aveva subito in cassazione e poiché il Latella nei due diversi e definitivi processi aveva subito due diverse condanne all’ergastolo, poteva convertirsene uno soltanto alla pena di anni trenta.
Di contrario e fermo avviso il legale Nardo che, facendo leva sui principi dell’unitarietà della sentenza, del giudicato progressivo e del cumulo delle condanne e delle pene, proponeva immediatamente ricorso in cassazione. Ed infatti, il Supremo Collegio, con la sua Prima Sezione, nei giorni scorsi, pur in presenza di parere contrario della Procura Generale, ha dato ragione alla tesi propugnata dell’avvocato Nardo ed ha annullato il provvedimento impugnato rinviando nuovamente davanti ad altra Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Messina per la rideterminazione della pena.
Si profila, insomma, dopo una lunga carcerazione, un ritorno alla libertà dell’anziano boss. I meno giovani ricorderanno che Latella, era sopravvissuto ad un agguato di mafia nel quale perse la vita il fratello Pasquale e lui si salvò per miracolo restando paralizzato a metà. Attualmente si trova nel carcere di Bari dove sta scontando quei due ergastoli ed una pluralità di consistenti pene rimediati nel processo Valanidi per una serie di gravi reati commessi precedentemente e durante quel periodo storico che è passato alle cronache giudiziarie come la seconda guerra di mafia e che ha insanguinato le strade della città nella seconda metà degli anni ottanta ed inizi degli anni novanta.
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