giovedì,Aprile 18 2024

Ndrangheta, droga dal Brasile alla Lombardia: 24 arresti tra i narcos calabresi – NOMI E VIDEO

L’operazione della Guardia di finanza ha svelato un’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e cannabis e prende le mosse dall’inchiesta “Magma” che colpi il clan dei Bellocco

Ndrangheta, droga dal Brasile alla Lombardia: 24 arresti tra i narcos calabresi – NOMI E VIDEO

Duecento militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello S.C.I.C.O., sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri, stanno eseguendo – con il supporto di altri Reparti del Corpo, nelle province di Reggio Calabria, Catania, Messina, Vibo Valentia, Salerno, Milano e Pavia – 24 misure di custodia cautelare – di cui 15 in carcere e 9 ai domiciliari -, emessi dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Le misure adottate prendono origine da una precedente operazione – denominata “Magma – eseguita sempre dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dallo S.C.I.C.O., diretta dalla Procura reggina – che avrebbe consentito di destrutturare un noto casato di ‘ndrangheta – il clan Bellocco – attivo nella provincia reggina – conclusa nel novembre 2019 con l’esecuzione di 45 misure cautelari.

L’operazione odierna avrebbe confermato la forza e la capillarità, sia su scala nazionale che internazionale, dei narcos calabresi, che continuano a porsi quali interlocutori privilegiati con le più qualificate organizzazioni mondiali, garantendo una sempre maggiore affidabilità. La disponibilità di ingenti capitali di provenienza illecita e la spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico hanno permesso all’organizzazione investigata, che sarebbe stata promossa e diretta da un membro di vertice del casato reggino, di consolidare un ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale servendosi, tra l’altro, di preferenziali e collaudati canali di approvvigionamento esteri.

Il gruppo criminale, che per comunicare faceva uso di telefoni cellulari criptati, ovvero di cabine telefoniche pubbliche, si interfacciava con differenti organizzazioni aventi le proprie basi operative in Albania ed in Brasile.

In tale contesto, sarebbe stato scoperto che l’organizzazione era in grado di far giungere dal Brasile ingenti partite di cocaina, stoccate in Svizzera, per poi essere trasportate in Lombardia ed essere cedute ad individuati acquirenti, tra i quali figura un soggetto albanese di particolare rilievo criminale.

Nacquero nel tempo dei problemi legati al pagamento della sostanza stupefacente, attesi i solidi rapporti in essere, un membro dell’organizzazione brasiliana fornitrice si sarebbe finanche recato in Calabria per incontrare il capo del sodalizio criminale, per addivenire ad una soluzione.

Prima dell’incontro – monitorato dagli investigatori – al fine di far comprendere in maniera chiara l’importanza del soggetto che si apprestava ad incontrare, un indagato palesava al referente brasiliano lo spessore criminale del proprio dominus, ostentando, al fine di fugare ogni dubbio, il contenuto di articoli stampa da cui spiccava la caratura della compagine criminale di appartenenza.

L’inchiesta, ancora, avrebbe consentito di scoprire come la consorteria criminale producesse, in proprio, ingenti quantitativi di cannabis indica curandone i successivi processi di lavorazione (asciugatura, essicazione, pesatura e confezionamento).

Nel corso dell’attività investigativa è emerso come gli indagati, al fine di diversificare ed intensificare la fiorente attività illecita, hanno realizzato una coltivazione di marijuana all’interno di una zona rurale del Comune di Candidoni (RC) nella quale sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 1227 piante di cannabis, nonché 74 Kg della medesima sostanza stupefacente, consentendo l’arresto di due dei responsabili, colti nella flagranza di reato.

La compagine criminale gestiva, inoltre, una consolidata attività di smistamento dello stupefacente attraverso l’impiego di appositi corrieri, sempre pronti a rifornire molteplici “piazze di spaccio”, fungendo da spola tra il territorio calabrese e quello siciliano. In un’occasione, infatti, veniva arrestato, in flagranza di reato, un affiliato in procinto di imbarcarsi per la Sicilia.

Gli indagati

Francesco Agostino
Ivano Alberelli (Reggio Calabria)
Antonino Apa
Angelo Arrigo
Umberto Bellocco ’72, attuale reggente
Antonio Bevilacqua
Maria Bonfiglio (solo indagata)
Antonio Caracciolo
Diego Carbone
Matteo Carbone
Giuseppe Corapi
Antonio Consolato Costantino
Giuseppe Cotroneo
Claudio Alexandre De Castro Caldas
Francesco Digiacco (domiciliari)
Maurizio Destefano
Giovanni Greco (Giarre, Sicilia)
Massimo Greco
Alessandro Idone
Raffaele Macrì
Salvatore Macrì
Luigi Monreale

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