L’Associazione Argo ha diffuso una dura nota dopo la sentenza di assoluzione pronunciata in secondo grado nel processo per i presunti maltrattamenti di animali al Dog Center di Sant’Ilario dello Ionio, conosciuto fino al 2020 come «il canile degli orrori».

Secondo i dati diffusi dall’associazione, la struttura contava 9.000 metri quadrati, 187 box e 444 cani, molti dei quali, come riportato, vivevano in condizioni di grave sofferenza.

Gli imputati, condannati in primo grado, sono stati assolti in appello con la formula «il fatto non sussiste», decisione che ha provocato un’ondata di amarezza e sconcerto tra le associazioni animaliste.

Nel comunicato inviato a numerose redazioni nazionali e locali, Argo scrive:

«Nei corridoi l’odore della morte, nei loro sguardi la rassegnazione, sul corpo i segni della sofferenza. Ciò che divenne luce torna oscurità. La legge è uguale per tutti, ma non quando si tratta di animali».

L’associazione denuncia una contraddizione tra la crescente sensibilità dell’opinione pubblica verso i diritti degli animali e la decisione della giustizia italiana, che – sottolinea Argo – «assolve i responsabili in un’epoca di violenza, con la formula “il fatto non sussiste”».

Il messaggio si conclude con un appello alla mobilitazione: «Questa non è la mia legge. Adesso è il momento di unirci di nuovo. L’urlo di Angelo si rialza per i cani di Sant’Ilario».

Sui social, l’hashtag #iostoconicanidisantilario è già diventato il simbolo di una nuova ondata di protesta e solidarietà verso i volontari e gli attivisti impegnati nella tutela degli animali.