di Cristina Iannuzzi«Da casa al lavoro e dal lavoro a casa. Mio nipote era un bravo ragazzo», dice la zia paterna ancora sotto choc per l’accaduto. Suo nipote, Domenico Oppedisano, boscaiolo di 24 anni di San Pietro di Caridà nel reggino, è stato freddato ieri mattina poco prima delle 8 a colpi di fucile. Non si dà pace, chiede giustizia. «Non si può morire a 24 anni. Hanno ucciso un innocente». Domenico era sposato, aveva una bimba di appena un anno. Con la famiglia si era trasferito nella vicina Monsoreto, frazione di Dinami, nel Vibonese.

È morto durante il trasporto all’ospedale di Polistena. Un possibile regolamento dei conti legato alla sua attività lavorativa una delle ipotesi battute dagli inquirenti che indagano per ricostruire il movente e risalire all’autore o agli autori dell’omicidio.

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