Giustizia, l’Istituto scolastico “Augusto Righi” adotta il libro “Liberi di scegliere”
Il volume scritto dal giudice Roberto Di Bella verrà utilizzato per l’insegnamento dell’educazione civica
La dirigente dell’Istituto di istruzione “Augusto Righi” Daniela Musarella e il presidente dell’associazione “Bene Sociale” Bruna Siviglia, hanno tagliato il nastro all’iniziativa “Giustizia ed umanità – Liberi di scegliere”, portando tra i banchi di scuola il libro “Liberi di scegliere”, scritto dal giudice Roberto Di Bella.
Un prezioso insegnamento di vita e di legalità che verrà utilizzato per l’insegnamento dell’educazione civica all’interno del prestigioso Istituto. Entusiasti i ragazzi per l’iniziativa, che li ha visti tutti concordi nell’affermare che si tratta di un evento straordinario perché non racconta una storia ma storie di vita. Storie a cui fare riferimento per trarre insegnamenti, spunti e riflessioni per costruire un sano futuro lontano da quanto frena e rallenta la vita.
Libertà, ecco le ali della vita ed ancora “conoscere per vincere”. Questo il segreto capace di orientare lo sguardo lontano. Storie dunque, che possono cambiare l’esistenza di un giovane, di quella goccia capace di bagnare un intero oceano.
«Il libro – ha affermato la Musarella – lo abbiamo accolto con grande disponibilità perché all’interno vi è un profondo significato formativo e culturale. Ciò genererà delle ricadute favorevoli sul percorso scolastico e di vita dei nostri ragazzi». Con grande slancio la dirigente ha fatto adottare il libro nella consapevolezza della sua forza interiore, capace di essere “strumento didattico” imprescindibile per l’insegnamento dell’educazione civica ma soprattutto “strumento di vita”.
Bruna Siviglia ha ribadito che il progetto «Giustizia ed umanità – Liberi di scegliere”, partito da Reggio Calabria nel 2019, è diventato oggi un progetto nazionale, centro culturale ed educativo in molte scuole italiane. Alle studentesse e agli studenti ha sottolineato come il libro scritto dal magistrato è diventato, oggi più che mai, uno strumento di educazione alla legalità. Poi ha precisato che «la preside è stata lungimirante nel fare scelte di campo come quella di adottare il libro all’interno dell’istituto con slancio ed entusiasmo».
Ed i ragazzi erano lì, in classe, per iniziare le prime letture. Tanta voglia di sapere e di capire i contenuti del libro. Tanta voglia di sapere la storia, le emozioni e le sensazioni provate dall’autore e da chi si trova nel bianco di quelle pagine. Non si tratta solo di un libro, ma di storie di vissuto che profumano di vero e di profondo. Pagine che raccontano come si può essere liberi di scegliere.