venerdì,Aprile 26 2024

Bronzi di Riace verso il restauro?

L'ipotesi si affaccia alla fine dell'anno dei festeggiamenti per il cinquantesimo dal ritrovamento delle statue

Bronzi di Riace verso il restauro?

I Bronzi di Riace chiudono l’anno col botto. E non per i numeri delle visite, ma per le ipotesi di restauro ventilate e l’allarme sul loro stato di conservazione. Finisce così il 2022, quello che avrebbe dovuto essere solo l’anno della consacrazione e delle celebrazioni a cinquant’anni dal loro ritrovamento nel mare di Riace.

Il miracolo dei Bronzi

Un anno di cui certamente ricorderemo gli eventi solo perchè le due statue sono riuscite a far dialogare istituzioni che su altri fronti si sono fatte la guerra. O poco c’è mancato. Sinergie nate per sostenere l’opera di promozione dei bronzi, per fare film, per organizzare mostre.

E, per questo, il vero miracolo del 2022 l’hanno fatto i bronzi: Regione, Comune e Metrocity di Reggio, e Comune di Riace insieme per portare nel mondo le due statue che anelano ad essere simboli di bellezza, e non di riscatto.

Bronzi, le analisi da fare

A fine anno però si ventila l’ipotesi di un necessario restauro. A parlare di un check ai bronzi era stato per primo Carmelo Malacrino, direttore del Museo archeologico nazionale di Reggio. Come vi abbiamo raccontato, qualche mese fa, lo ha fatto alle telecamere di Rai storia.

Parole forse non ascoltate bene, ma piuttosto chiare. «Serve un nuovo momento di verifica – aveva detto – per conservare le due statue per le nuove generazioni». Perché i Bronzi non sono solo i «simboli del museo, ma mi piace pensarle come icone del territorio e messaggeri tra l’oriente del mondo greco e l’occidentale della Magna grecia: capolavori del Mediterraneo».

Allo stesso direttore abbiamo chiesto conferma e non si è tirato indietro, anzi ha precisato che «Assicurare la conservazione dei bronzi di Riace è un obbligo sancito dalla Costituzione quindi è un impegno e un dovere. Noi interveniamo quotidianamente, lo facciamo spesso nel giorno di chiusura del museo, nelle attività di manutenzione e di verifica, attività di ricerca, verifiche conservative – tuttavia aggiunge – oltre alle verifiche di livello più basso ci sono le programmazioni».

Restauro, la richiesta dei fondi

E Malacrino non usa mezzi termini. «Ho già presentato richiesta di fondi perché io credo che, a quasi 10 anni dall’installazione quindi dalla realizzazione della nuova struttura espositiva sia necessario fare un controllo per verificare intanto lo stato conservativo dei bronzi di Riace.

Noi li osserviamo quotidianamente dall’esterno però è opportuno fare una verifica interna. Le due statue, più o meno, hanno avuto una un intervento di restauro ogni 10/15 anni. Farlo dopo cinquantesimo è giusto e metterlo in programmazione penso sia corretto.

Ho chiesto la collaborazione dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma. Il convegno dei bei giorni scorsi ha portato qui rappresentanti dell’istituto di studi del restauro quindi è stato anche un buon momento per rivederci e confrontarci su una prospettiva così importante». Altro da aggiungere non c’è.

Malacrino, che è la persona che più da vicino ha visto i bronzi ogni giorni, in scadenza di mandato, lascia un compito ben preciso.

Bronzi, le ombre sulla conservazione

Alle ipotesi di restauro di aggiunge l’allarme critico di Italia Nostra che, qualche giorno fa, ha lanciato una bomba mediatica senza mezze parole.

La presidente Caroli chiede «se sia stata effettuata la manutenzione degli impianti; se la supervisione e la collaborazione con l’Icr siano costanti e chi siano i funzionari preposti; se e quali interventi di monitoraggio siano stati attivati per documentare in modo costante lo stato di salute delle due statue; se sono previste a breve o a più ampio raggio ulteriori attività di restauro o altre dinamiche tese a prevenire eventuali criticità che dovessero sopraggiungere sempre dal punto di vista della conservazione, anche in considerazione della fragilità geologica della regione».

Una nota fatta di richieste di risposte che al momento non sono pervenute. Parole che lasciano intravedere numerose ombre non solo sullo stato delle due statue, ma sulla loro conservazione, fondamentale considerate le condizioni dei bronzi. Una denuncia e un allarme che, più chiaro di così non si poteva.

Bronzi, la multimedialità

Quello che avrebbe dovuto essere l’anno della conoscenza universale per i bronzi, finisce con le porte aperte del restauro. Da eseguire dove? A Reggio sì. Ipotesi di spostamenti non sono immaginabili. I bronzi dovrebbero comunque essere riposizionati in orizzontale.

Come era stato negli anni del restauro espositivo a palazzo Campanella. E nel frattempo perchè non pensare che le tecnologie multimediali, punti di forza dei nostri tempi, non possano dare una mano e aiutare i due guerrieri ad essere sempre simboli di bellezza anche nel periodo di ricovero?

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