giovedì,Aprile 25 2024

Reggio, appello urgente per salvare la chiesa della Graziella

Marisa Cagliostro: «L'unico edificio barocco della città miracolosamente sopravvissuto a due forti terremoti»

Reggio, appello urgente per salvare la chiesa della Graziella

Dalla sua pagina Facebook, Marisa Cagliostro, presidente della Commissione comunale politiche sociali e cultura, lancia un appello urgente per la chiesetta barocca della Graziella a Reggio Calabria ubicata nel quartiere Sbarre.


Un appello rivolto al Comune di Reggio Calabria, assessorato lavori pubblici e assessorato alla cultura, al comitato di quartiere, alle associazioni culturali tra cui Italia Nostra, cittadini di Sbarre e Soprintendenza Bap Reggio Vibo.

Come chiarisce: «È l’unico edificio barocco della città miracolosamente sopravvissuto a due forti terremoti. Si ha notizia del restauro del 1796, legato alle vicende del terremoto del 1783, che fu effettuato a spese dei giardinari di Sbarre.
Risale al 1691 l’inaugurazione della chiesetta,costruita dai fedeli su un terreno donato da privati. per ospitare l’effigie della Madonna dalle fattezze popolane, nell’atto di allattare il suo bambino cui erano state attribuite molte “grazie” quali la liberazione da alluvioni e delle miracolose guarigioni istantanee, da cui appunto deriva l’appellativo di “Graziella”.

Una lapide dell’epoca ricorda “Piacque a Dio, ottimo massimo, che, nell’anno 1641, lo stesso signore Dio, operasse numerosi miracoli a favore di queste popolazioni, servendosi dell’antica immagine di Santa Maria di tutte le grazie, fonte verginale, abisso di misericordia, dipinta nell’angolo del vicino campo. Per questo il pio popolo di fedeli volle che fosse costruito questo tempio destinato alla custodia di così gran tesoro, dentro il quale, assolti tutti i riti di benedizione e di consacrazione, con solenne processione vi portò e vi collocò l’immagine riprodotta nel frammento del muro, il 29 marzo 1691.”
E’ l’altare centrale ,oggi in grave stato di degrado, per il quale viene invocato l’interesse dell’Ente proprietario e della Soprintendenza Bap affinchè venga preservato dalla distruzione un esempio così raro di barocco nella città di Reggio, oggetto di varie tesi di laurea e pubblicazioni come il grande Atlante del Barocco in Calabria.
L’altare, collocato nella parete di fondo del coro, è un importante esempio di arredo barocco. Realizzato in stucco, è caratterizzato dalla presenza di due colonne isolate di ordine salomonico (tortile), scanalate, ricche di motivi decorativi fitomorfi e che sorreggono un’alta trabeazione. La cona dell’altare è vivacemente decorata con motivi acantiformi, rosette e putti alati.

Acquisita dal Comune di Reggio da privati per arricchire il patrimonio comunale al tempo del Sindaco Italo Falcomatà, dopo i restauri curati dalla Soprintendenza Bap Rc-vv , fu da questi concessa in uso alla Curia diocesana e quindi alla chiesa parrocchiale della zona per essere riaperta al culto. La chiesetta infatti era rimasta chiusa da tantissimi anni come cappella privata».

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