lunedì,Aprile 29 2024

Statue Rabarama Reggio: i cittadini annunciano una fondazione, il Comune apre all’Art Bonus e agli accordi con l’artista

Si arricchisce di nuovi tasselli la vicenda del restauro delle opere di Paola Epifani sul Lungomare. L’assessore Irene Calabrò annuncia la possibilità di riprendere le trattative e prospetta anche altre soluzioni

Statue Rabarama Reggio: i cittadini annunciano una fondazione, il Comune apre all’Art Bonus e agli accordi con l’artista

Va verso un lieto fine la vicenda del restauro delle statue di Rabarama sul lungomare.
Una sorta di “ping-pong” a tre, in cui da una parte, i cittadini insistono per il restauro delle opere mostrando la volontà di partecipare economicamente mediante la costituzione di una fondazione; dall’altra, il comune che pur manifestando la necessità di procedere in tal senso sottolinea gli esorbitanti
costi necessari per il trasporto
; in mezzo l’artista che, nell’intervista in esclusiva a IlReggino.it, si dichiara disponibile a procedere ma ribadisce la necessità che le statue vengano spostate, quanto meno negli spazi dove lavorano i professionisti con cui collabora. E non dimentichiamo loro, le protagoniste, che attendono inerti di tornare all’originaria bellezza. Ma a quanto pare una soluzione per mettere d’accordo tutti esiste e potrà consentire a Trans-Lettera, Labirintite e Co-stell-azione, di risplendere quali simboli della città.

Restauro statue Rabarama: i cittadini propongono una fondazione

A quanto vi abbiamo raccontato sinora, si aggiunge infatti la proposta dei cittadini di costituire una fondazione.
All’animata discussione sui social tra coloro che hanno manifestato la necessità del restauro e che ha portato il loro “portavoce” Antonello Branca a chiedere direttamente un preventivo all’artista, a seguito dell’evolversi della vicenda, segue un post in cui si manifesta l’idea di raccogliere fondi ad hoc.
«Non ci resta che costituire una fondazione per una raccolta fondi mirata al restauro delle Statue ormai simbolo della nostra città» scrive, infatti, Branca su Facebook.
Un appello accorato che si conclude con una domanda: «Parliamo di soldi?…che ritorno economico hanno generato nel tempo da quando sono state esposte nel Lungomare Falcomatà? non meritano di essere restaurate?».


Calabrò: «Possiamo inserirle nell’Art Bonus»

La risposta del comune non si è fatta attendere. L’assessore alla cultura Irene Calabrò ha subito manifestato il proprio apprezzamento per l’interesse dei cittadini che sollecitano la conservazione del patrimonio culturale. Ed ha detto: «È possibile assolutamente che i cittadini si attivino in prima persona, perché c’è una forma già codificata che è l’Art Bonus, la possibilità data dalla legge ai privati di sostenere l’arte e la cultura della città, ottenendo un beneficio fiscale, cui l’amministrazione ha aderito da tempo inserendo diversi progetti di restauro».

In pratica, spiega l’assessore, «si tratta di una formula che riprende la figura del mecenate, del cittadino che vuole investire in cultura facendo donazioni dirette per il restauro o la valorizzazione di un bene culturale pubblico, e partecipando così personalmente».
L’amministrazione, quindi, ha annunciato la Calabrò, promuoverà «il progetto di restauro delle statue di Rabarama nell’ambito dell’Art Bonus, così ogni cittadino che vorrà effettuare un’erogazione liberale diventerà un vero e proprio mecenate delle tre opere. Questo, oltre all’importante valore simbolico,
potrà consentire a coloro che effettueranno le donazioni anche un beneficio fiscale perché è riconosciuta una detrazione del 65%».
I nomi dei donatori, ricordiamo, tra l’altro, vengono resi pubblici nella pagina di ringraziamento ai mecenati sul sito nazionale dell’Art Bonus in corrispondenza dell’intervento finanziato oltre che sul sito del comune.

Calabrò: «Ci sono i margini per riprendere i contatti con Rabarama»

Ma questa non è l’unica via, continua la Calabrò. Il comune, come già chiarito, si era attivato nel 2018 manifestando più volte l’intenzione di procedere con le trattative per il restauro delle statue. Trattative non andate a buon fine, perché «c’erano le somme per il restauro» ha confermato l’assessore ma nel momento in cui l’artista ha manifestato la necessità di spostarle dal Lungomare per effettuare il restauro nei suoi laboratori, l’operazione non è stata più sostenibile, anche per i notevoli costi di trasporto.

Questione di preventivi, dunque. Ma l’artista, rinnovando la propria disponibilità per procedere al restauro delle tre opere, nell’intervista a Ilreggino.it, ha affermato che il restauro non dovrebbe svolgersi nel proprio atelier bensì «negli spazi dove lavorano i professionisti cui – la stessa si rivolge – per far eseguire il lavoro di dipintura delle sculture monumentali», unici «in grado di interpretare, dopo anni di
collaborazione continuativa, attraverso la loro grande esperienza e capacità» i lavori necessari per riportare le statue al loro iniziale splendore.

«Se è così possiamo rivedere il progetto» ha confermato quindi l’assessore, dichiarando che ci sono i margini per «riprendere i contatti con l’artista che, ci tengo a sottolineare, sono stati sempre interlocutori e garbati». Ormai le tre sculture «sono delle opere identitarie del nostro territorio e quindi da parte dell’amministrazione è assolutamente doveroso procedere alla loro cura» ha concluso la Calabrò. A questo punto, non ci resta che attendere i successivi sviluppi della vicenda.

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