domenica,Marzo 16 2025

Reggio, Vecchioni al museo tra antichità e nuove storie: «I Bronzi sembrano respirare, sono un miracolo» – VIDEO

Il cantautore e scrittore torna in riva allo Stretto nel giorno del suo compleanno per presentare il suo ultimo libro “Tra il Silenzio e il Tuono”. «Qui tracce di un’antichità che è radice profonda del presente»

Reggio, Vecchioni al museo tra antichità e nuove storie: «I Bronzi sembrano respirare, sono un miracolo» – VIDEO

«Nonostante il mio amore per la Magna Grecia, non avevo mai visto dal vivo i Bronzi di Riace prima di adesso. Sembra di vedere la luce che batte su di loro. Sembrano respirare. Sono un miracolo meraviglioso che non capita spesso di ammirare. Sono contento per Reggio». Ha fatto tappa nella sala dei Bronzi appena arrivato al museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, lo scrittore cantautore Roberto Vecchioni tornato in riva allo Stretto per presentare il suo libro Tra il silenzio e il tuono (Einaudi). La prima presentazione in Calabria, dopo Milano, Roma e Bologna.

I Bronzi, l’antico e le radici del presente

«È per me un giorno di alte emozioni. Di quelle memorabili che si provano quando ci si trova in luoghi che narrano di civiltà, di un senso del tempo, del cielo e degli dei, di un’antichità che in fondo è e resta la radice profonda del nostro presente. Sono cambiati i modi di vivere ma i sentimenti di cui siamo fatti, quelli sono rimasti identici.

Noi siamo il frutto di quelle epoche e anche la nostra arte lo è, anche se siamo di fronte a opere che già allora erano autentici capolavori». Così ha proseguito Roberto Vecchioni definendo la Calabria una «terra meravigliosa e al contempo piena di problemi noti. Qualcuno vuole rovinarla. Invece avrebbe tutto il potenziale per essere una caput d’Italia. Speriamo che lo diventi per la sua comunità, per i suoi giovani».

Buon compleanno

Dopo la visita ai due Guerrieri, sempre accompagnato dal direttore del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano, e dalla professoressa di Archeologia classica e didattica del parco e del museo dell’Università della Calabria, Stefania Mancuso, ha fatto ingresso nella gremita piazza Paolo Orsi del museo, accolto da un caloroso applauso e dal coro di auguri. Nel giorno del suo 81° compleanno il grande paroliere, scrittore, poeta e docente brianzolo, appassionato di enigmistica, Roberto Vecchioni, è infatti tornato a Reggio Calabria. «Essere qui oggi è un onore. L’amore della famiglia e dei figli ce l’ho tutti i giorni. L’amore di un luogo così forte e antico, così coraggioso e meraviglioso solo ogni tanto. Quando c’è occasione, io la colgo volentieri. Per questo oggi sono qui», ha detto al suo ingresso.

Le aperture serali estive del museo

«Abbiamo voluto inaugurare con questo evento spessore le aperture serali straordinarie del museo. Dal primo luglio ogni venerdì è prevista l’apertura serale straordinarie dalle ore 20 alle 23, al costo di 3 euro, fino alla fine di agosto. Inoltre riapre la biblioteca del museo chiusa dalla pandemia. Grazie al lavoro della nostra funzionaria Maria Saraceno, il martedì e il mercoledì tornerà ad aprire la pubblico.

Lavoriamo, altresì, per un museo che sia sempre più un attrattore culturale internazionale e aperto allo Stretto. Giovedì ospiteremo la seconda edizione del Meeting del Turismo 2024, promosso dal Comune e Città metropolitana di Messina, dal Comune e dalla Città metropolitana di Reggio Calabria, e dall’Autorità portuale dello Stretto». È quanto ha annunciato il direttore del museo Fabrizio Sudano, in apertura dell’incontro di presentazione.

La colonizzazione greca e Nosside di Locri

«Questo libro si presta molto ad essere narrato in un contesto come quello di un museo archeologico. Inevitabilmente quella di Roberto Vecchioni è una scrittura intrisa di classicità. In qualunque raccolta il suo pensiero si rivolge sempre all’antico, per recuperare valori che sono universali. In particolare in questo libro, ci sono citazioni esplicite sulla nostra terra. Quale migliore luogo, dunque, se non il museo di Reggio Calabria per questa prima presentazione in Calabria.
La colonizzazione greca quella che a partire dall’VIII secolo ha disseminato nell’Italia meridionale e in Sicilia la cultura greca antica. Poi la nostra Nosside, la poetessa di Locri. Il professore Vecchioni è uno straordinario cultore della poesia lirica tra Saffo e Nosside fa delle dei collegamenti che sono straordinari». Così Stefania Mancuso, professoressa di Archeologia classica e didattica del parco e del museo dell’Università della Calabria.

Tra il silenzio e il tuono

«Tra il silenzio – il nostro essere, il nostro pensiero – e il tuono c’è un dialogo tra una persona e la sua anima, la sua memoria. Una persona – ha spiegato Roberto Vecchioni – che racconta la sua vita, i suoi errori, le scelte giuste, le cose di cui si è innamorato, molte delle quali sono antiche. Insomma è un epistolario con sé stesso. Un romanzo duale come ogni tutto lo è nella vita fin dalle origini, fin da Parmenide ed Eraclito, l’essere e il divenire».

In questa occasione la sua fatica letteraria è un romanzo definito struggente e intimo, composto da cinquantatre lettere, cinquantatre momenti di vita che un giovane tira fuori dal cilindro della sua esistenza, raccontandoli a personaggi veri immaginari. Il nonno non è dunque chiamato a rispondere perchè forse già sa.

Dal proscenio di un teatro greco al palco illuminato dei suoi concerti, Roberto Vecchioni continua a incantare il pubblico, parlando dritto al cuore che per aver avere amato non può non avere sperimentato «una sanguinosa dolcezza». Discreto e riservato sul dolore immane della perdita di un figlio, esperienza lacerante che lui ha vissuto lo scorso anno con la morte per malattia del figlio Arrigo di 36 anni avuto con la seconda e attuale moglie, la scrittrice e attivista Daria Colombo. Non ne ha fatto cenno ma il suo è stato un elogio alla vita e all’amore, alle passioni smisurate, ai sentimenti che rendono vivi e fedeli a sé stessi, che mantengono antichi, perchè rappresentano «quella parte sacra che occorre per vivere».

La cultura greca antica fino a noi

Roberto Vecchioni ha, così, presentato in riva allo Stretto il suo romanzo il cui titolo è un verso della canzone “Chiamami ancora Amore” con la qualche vinse a Sanremo nel 2011, “Tra il silenzio e il tuono”. Una presentazione separata dagli straordinari Bronzi di Riace appena visitati e ammirati, soltanto da un vetro.

«I Bronzi dietro di me sono vivi. Sono – ha sottolineato Roberto Vecchioni – il segno di una civiltà, quella greca, che ha creato, ha plasmato la vita inventando il teatro dove la comunità insieme vedeva e viveva l’amore, l’ansia, il dramma della morte, la bellezza della vita attraverso la rappresentazione».

L’Amore

«Il greco si è sparso ovunque ed è arrivato a noi. Siamo tutti in parte greci ha evidenziato ancora – sopratutto chi vive in Calabria, in Sicilia, in Lucania. Non si può non sapere nulla della cultura greca, del pensiero, della filosofia, della letteratura, della poesia, del teatro. Nessuno ha scoperto nulla di nuovo dopo di allora, indagando il tremendo conflitto tra spirito e materia. Anche se il mondo oggi va in altra direzione non possiamo prescindere dall’antichità che già ci insegna tutto. Sofocle scriveva che Edipo in punto di morte diceva alla figlia Antigone, disperata, di non piangere: “C”è una sola parola che ci libera dall’oscurità, dal male del mondo. E quella parola è amore“».

Ed è stata proprio la parola Amore a suggellare questo partecipato incontro al museo d Reggio Calabria conclusosi applauso e standing ovation. Poi la postazione allo scrittoio per l’impegnativo firma copie del libro, e decine e decine di persone in fila.

Roberto Vecchioni

Una storia in ogni canzone come anche nella pagine della sua ricca produzione letteraria (quasi venti pubblicazioni) che già con “Scacco a Dio” lo aveva condotto a Reggio Calabria nell’estate del 2009 nell’ambito dei caffè letterari del Rhegium Julii all’Oasi di Pentimele.

Vincitore del Premio Tenco nel 1983, del Festivalbar nel 1992, del Festival di Sanremo e del Premio Mia Martini della critica nel 2011, Roberto Vecchioni non si è mai solo distinto per il talento e la sensibilità musicale e autoriale. Innata è sempre stata la passione per i miti della storia, della letteratura e dell’arte e per la straordinaria capacità di parlare e stare con i giovani. Un amore che non ha mancato di trasporre nella sua poetica musicale di cui manifesto è il brano intergenerazionale “Sogna, Ragazzo Sogna” del 1999, interpretato con Alfa in occasione del festival di Sanremo 2024.

Una intensa carriera artistica iniziata negli anni Sessanta scandita da oltre 40 album, da Samarcanda fino a Sogna ragazzo sogna e L’infinito passando Per amore mio e Camper. Una passione che non lo ha allontanato dai suoi ragazzi. Ha sempre insegnato materie letterarie al liceo, tenendo anche corsi universitari e intrecciando con i giovani un rapporto sempre più speciale.  Luca Vignoli, promettente sindaco di 27 anni della città bolognese di Castel Maggiore, è stato eletto con una lista civica di under 30 ‘Cose nuove’ che ha sconfitto il Pd, grazie anche al sostegno del “professore”.

E la sua energia ancora trabocca dalle sue parole e dall’entusiasmo con cui incontra le persone. Anche a Reggio Calabria l’invito alla poesia in quanto anima e sentimento. Ancora una volta a Reggio Calabria ha lasciato «un foglio sulla scrivania» quando «manca solo un verso a quella poesia (…)».

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