Figlio del boss (santista) Giacomo Zagari, Antonio Zagari, classe 1954, conosce la violenza della ‘ndrangheta, la pratica, fino a quando nel 1990 decide di cambiare il suo destino e di diventare collaboratore di giustizia. Originario di San Ferdinando, nel reggino, fin da bambino aveva vissuto nel varesotto dove si era trasferito con la famiglia. Morì, pare, in un incidente in moto, nel 2004 dopo avere vissuto sotto protezione.

La sua storia, dal 1992 (con ristampa nel 2008) è un libro intitolato “Ammazzare stanca” (edizioni Periferia di Cosenza), adesso è anche un film diretto da Daniele Vicari e in concorso in concorso nella sezione Spotlight Selezione Ufficiale dell’ 82a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica in corso a Venezia.

La ribellione al padre e alla ‘ndrangheta

Quello di Antonio Zagari era un destino segnato, già scritto, votato al sangue e alle prevaricazione mafiosa. Un codice d’onore tramandato di padre in figlio e che lui ebbe il coraggio di infrangere, spezzando quella che per lui era diventata una catena. Nel 1974 il primo arresto, a soli vent’anni, per una tentata rapina. Ma la sua carriera criminale fu macchiata di sangue con 16 omicidi oltre alle numerose rapine, come lui stesso raccontò nel suo memoir al momento di pentirsi e di rendere pubblica la sua storia.

Grazie alle sue deposizioni alle sue confessioni, furono eseguiti arresti e condotte operazioni tra la Calabria e la Lombardia. «Mentre i suoi coetanei si ribellano nelle fabbriche, nelle università, nelle piazze, in lui cresce il rifiuto per l’esercizio del potere e per la ferocia del padre boss. Riuscirà a trovare il coraggio di opporsi al potente genitore e di tramare contro di lui una vendetta peggiore della morte?», si legge nella nota di Rai Cultura.

Dal libro al film
 

Con Antonio Zagari, approda a Venezia, tornata capitale del cinema contemporaneo internazionale, una storia vera di ribellione al crimine organizzato calabrese. Prodotto da Pier Giorgio Bellocchio e dai Manetti bros., il film, girato, anche in Calabria, tra Lamezia Terme, Spezzano della Sila, Camigliatello Silano e, nel reggino, a San Luca e Bovalino, è una produzione Mompracem con Rai Cinema, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission e sarà prossimamente nelle sale distribuito da 01 Distribution.

Nel cast di “Ammazzare stanca”Gabriel Montesi, Vinicio Marchioni, Selene Caramazza, Andrea Fuorto, Thomas Trabacchi, Pier Giorgio Bellocchio, Francesco La Mantia, Vincenzo Zampa, Aglaia Mora, Cristiana Vaccaro, Enrico Salimbeni e il reggino Saverio Malara. Rocco Papaleo interpreta il ruolo di don Peppino Pesce. 

La Calabria è presente alla 82esima Mostra d’arte cinematografica di Venezia anche con il film “Il quieto vivere” di Gianluca Matarrese, girato tra Corigliano-Rossano e Sibari.