Ospite del format "A tu per tu", l'attore racconta le sue esperienze e i suoi programmi futuri.

«Ho avuto la fortuna di frequentare a Reggio una scuola per l'infanzia che, purtroppo, oggi non esiste più. Si chiamava Villa Baby. Veniva prestata molta attenzione all'arte e al teatro. Così all'età 4-5 anni ho iniziato ad appassionarmi». La passione per la recitazione lo ha colto da bambino. Lo studio professionale è arrivato dopo una laurea in Architettura conseguita a Reggio, lasciando la sua città di origine. Lui è Alessio Praticò. Ospite del format A tu per Tu del Reggino.it, l'attore reggino racconta la sua storia e quella passione per la recitazione accesasi fin da quando era piccolo.

«Tutte le maestre - racconta l'attore Alessio Praticò - si erano rese conto che c'era una particolare predisposizione. I miei genitori hanno sempre raccontato delle loro raccomandazioni circa il mio talento da curare. Mi sono portato dietro questa passione recitando anche alle scuole elementari e alle scuole medie.

Dopo la maturità al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio, non avendo ancora maturato la possibilità che potesse diventare un lavoro vero e proprio per me, ho seguito il richiamo dell'altra mia grande passione: l'Architettura. All'università Mediterranea mi sono laureato, frequentando anche il laboratorio di Marilù Prati e Renato Nicolini. Ha preso parte a tanti spettacoli andati in scena al teatro Siracusa.

Una volta chiuso il ciclo universitario, ho avviato una trafila di provini, audizioni per le scuole e le accademie. Entrato nella Scuola del Teatro Stabile di Genova nel 2013 poi mi sono trasferito a Roma. Da allora vivo lì. La Calabria e Reggio mi mancano. Sono parte di me essenziale ma partire è stato necessario per seguire le mie aspirazioni».

Classe 1986, Alessio Praticò ha già alle spalle una trentina di interpretazioni tra film per il cinema e serie come le recenti "Il nostro generale" (Rai) dove ha interpretato il capitano Umberto Bonaventura, e "Briganti" (Netflix) nel ruolo di Don Orlando. Fino al recente red carpet a Venezia per presentare la serie “Portobello”.

Tra le emozioni più grandi, il recente red carpet all’82^, per lui la prima, mostra Internazionale d'Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia. In anteprima, fuori concorso, sono state presentate le prime due delle sei puntate ben accolte dal pubblico. Lui è tra gli interpreti della serie “Portobello” diretta da Marco Bellocchio e ispirata alla vita del conduttore televisivo Enzo Tortora, vittima di uno dei più clamorosi errori giudiziari della nostra storia.

«Un’esperienza esaltante quella del Red Carpet. È stato anche molto bello tornare a lavorare con il regista Marco Bellocchio che per la seconda volta, dopo il Traditore ispirato alla storia del pentito di Cosa Nostra Tommaso Buscetta nel 2019, mi ha voluto in un suo film».