Vertenza Alival, sindacati chiedono tavolo istituzionale locale
Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno inviato una missiva a Comune, Città Metropolitana, Regione e Confindustria
In vista della chiusura nel marzo 2023 del caseificio Alival sito a San Gregorio, afferente al gruppo Castelli, di proprietà della multinazionale francese Lactalis, dove sono attualmente impiegati 79 lavoratori e lavoratrici, lo scorso 31 agosto a Milano i vertici di Alival hanno illustrato ai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil il piano sociale poi sottoscritto.
Copia del piano sociale è stata allegata alla missiva inviata ieri, da Romolo Piscioneri e Antonino Zema per la Fai Cisl, Nicola Rodi per la Flai Cgil e Antonio Merlino e Antonio Zavettieri per la Uila Uil, al presidente giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, al prefetto Massimo Mariani, al Sindaco ff della Città Metropolitana, Carmelo Versace, al sindaco ff del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, e a Confindustria. L’oggetto della missiva è la richiesta di «un apposito tavolo Istituzionale locale, affinché tutti i soggetti coinvolti possano contribuire alla riorganizzazione e al mantenimento del sito produttivo, dentro quel contesto di accordo quadro, più volte ripreso, necessario a favorire un adeguato piano di reindustrializzazione, mediante un possibile coinvolgimento di nuovi soggetti economici, fondamentale per non continuare a impoverire il nostro territorio».
A Milano, la settimana scorsa, Alival, l’azienda che dismetterà lo stabilimento nel marzo 2023, ha illustrato le opzioni di ricollocazione dei dipendenti in altri stabilimenti in Italia, compresa la solida Galbani, con la disponibilità a considerare anche situazioni specifiche di lavoratori e lavoratrici, in presenza di compatibilità professionale e esigenze tecnico-organizzative, e ad attivare una serie di aiuti economici per chi si trasferirà.
Il quadro dei trasferimenti, con relativi aiuti economici e incentivi riguarderà coloro che scelgano di andare a lavorare fuori dalla Calabria, negli stabilimenti del Gruppo proposti. Resta da affrontare l’altra partita delicatissima della reindustrializzazione dello stabilimento reggino, così da garantire il posto di lavoro a chi non intenda partire ma voglia restare.
In questa direzione i sindacati, come annunciato, stanno continuando a lavorare e hanno scritto ieri a Comune, Città Metropolitana, Regione e Confindustria per chiedere un incontro che a breve dovrebbe avere luogo.