venerdì,Aprile 19 2024

Giallo su Ato unica, 46 sindaci metropolitani: «Nessuna condanna alla decisione della giunta Occhiuto»

I sindaci precisano che non esiste un documento approvato all’unanimità che vada contro il progetto della Regione Calabria: «Testo strumentalizzato»

Giallo su Ato unica, 46 sindaci metropolitani: «Nessuna condanna alla decisione della giunta Occhiuto»

Giallo a Palazzo Alvaro. O forse solo marcia indietro di tre quarti dei sottoscrittori. O ancora peggio la solita manina ha modificato un testo all’insaputa di molti. Fatto sta che il documento inviato ieri alle redazioni giornalistiche – che condannava in maniera esplicita l’ultima idea del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto sulla creazione della nuova e unica Autorità rifiuti e risorse idriche calabresi – spacca il fronte dei sindaci che ieri riuniti in Conferenza avevano sferrato un duro attacco al disegno di legge che sarà discusso in Commissione Ambiente a Palazzo Campanella già mercoledì prossimo.

«In merito alle notizie riportate da molte Testate giornalistiche rispetto al documento approvato ieri in Conferenza Metropolitana dei Sindaci di Reggio Calabria, con oggetto l’Ato unica regionale, le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa sono fuorvianti. Dalla stampa emerge una presa di posizione contro la Regione che non ci appartiene affatto, non è nemmeno nelle nostre lontane intenzioni. Pertanto, ci dissociamo dall’interpretazione che è stata data al documento, trasformato in attacco politico nei confronti del Presidente Occhiuto. Respingiamo ogni tipo di strumentalizzazione e ribadiamo la totale fiducia nell’attuale corso regionale».

Un documento eloquente

Insomma o i sindaci la buttano in caciara addossando alla stampa l’interpretazione di un documento eloquente o davvero la politica rischia di fare una figuraccia senza precedenti, mettendo in piazza un corto circuito comunicativo che è difficile da spiegare.

D’altra parte leggendo il documento inviato ieri dalla Città Metropolitana, corredato da foto di un’assemblea partecipata, si legge: «Con questo progetto di proposta di legge la Giunta Regionale rischia di vanificare tre anni di sforzi e sacrifici, anche economici, della Città Metropolitana di Reggio Calabria e dei Comuni…», e ancora «I Sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria non possono trovarsi in linea con un accentramento della programmazione e della gestione del ciclo, sol perché al-cuni territori, che storicamente hanno rifiutato la realizzazione di impianti pubblici che ser-vissero al sistema rifiuti, sono in grande difficoltà…». E infine, tanto per citare alcuni passaggi, «L’eventuale approvazione della legge in oggetto comporterebbe gravi problemi dal punto di vista organizzativo e gestionale di un servizio pubblico essenziale delicatissimo, riportando le lancette all’estate del 2019».

I 46 sindaci: «Quel documento non esiste»

Ma la ciliegina della torta di una vicenda che diventa grottesca è l’affermazione dei 46 sindaci firmatari della nota: «I sottoscritti Sindaci precisano che non esiste un documento approvato all’unanimità che vada contro il progetto della Regione Calabria. Il testo è stato evidentemente male interpretato da qualcuno o artatamente strumentalizzato. Il documento invece è mirato ad avanzare una formale richiesta di incontro con il Governatore per approfondire nel dettaglio il progetto sull’ATO unica».
Eppure leggendo e rileggendo quel “documento” non si legge mai l’intenzione di chiedere un incontro asl presidente della Giunta. Solo ferma condanna. «Non siamo assolutamente contro l’azione della Regione, anzi – ripetono i 46 sindaci – la nostra fiducia nel Presidente Roberto Occhiuto e nella Giunta tutta è fuori discussione. Siamo sicuri che il progetto sia totalmente dalla parte della tutela dell’ambiente e dei cittadini ed al contempo funzionale alla riorganizzazione del sistema».
Insomma rimangono i dubbi su chi abbia fatto cosa e soprattutto cosa intendesse dire. Sono i limiti della politica, a volte, ad esaltare il lavoro della stampa.
Di seguito i 46 sindaci firmatari della nota

Africo – Domenico Modaffari
Anoia – Alessandro Demarzo
Antonimina – Luciano Pelle
Brancaleone – Silvestro Garoffolo
Calanna – Domenico Romeo
Candidoni – Vincenzo Cavallaro
Canolo – Rosario Larosa
Caraffa del Bianco – Stefano Umberto Marrapodi
Casignana – Giuseppe Rocco Celentano
Cosoleto – Antonino Gioffrè
Delianuova – Domenico Licastro
Feroleto della Chiesa – Antonio Tranquillo
Ferruzzano – Domenico Silvio Pizzi
Fiumara – Vincenzo Bellè
Gerace – Vicesindaco Rudi Lizzi (per impedimento del Sindaco Giuseppe Pezzimenti)
Grotteria – Vincenzo Loiero
Laganadi – Michele Spadaro
Laureana di Borrello – Alberto Morano
Locri – Giovanni Calabrese
Mammola – Stefano Raschellà
Martone – Giorgio Imperitura
Melicuccà – Vincenzo Oliverio
Molochio – Marco Giuseppe Caruso
Motta San Giovanni – Giovanni Verduci
Oppido Mamertina – Bruno Barillaro
Palizzi – Umberto Felice Nocera
Pazzano – Francesco Valenti
Placanica – Antonio Condemi
Platì – Rosario Sergi
Portigliola – Rocco Luglio
Riace – Antonio Trifoli
Samo – Paolo Pulitanò
San Giorgio Morgeto – Salvatore Valerioti
San Luca – Bruno Bartolo
San Roberto – Antonino Micari
Sant’Alessio d’Aspromonte – Stefano Ioli Calabrò
Sant’Ilario dello Ionio – Giuseppe Monteleone
Santa Cristina d’Aspromonte – Salvatore Papalia
Scido – Giuseppe Zampogna
Seminara – Giovanni Piccolo
Sinopoli – Francesca Antonia Sergi
Stignano – Giuseppe Trono
Stilo – Giorgio Antonio Tropeano
Taurianova – Rocco Biasi
Terranova Sappo Minulio – Salvatore Foti
Varapodio – Orlando Fazzolari

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