«Le nostre sono realtà che si contraddistinguono per l’agricoltura e molto spesso anche per l’artigianato. Noi abbiamo una ricchezza di artigianato che nessuno ha nel mondo. Io mi sono molto occupato in questi mesi di semplificazione proprio per rendere la vita più semplice a tutte quelle piccole realtà imprenditoriali che hanno bisogno di facilitazioni per poter rimanere nei luoghi in cui operano. Se noi oggi siamo capaci di rendere più semplice la vita a queste realtà artigiane, poi alla fine si trova anche il coraggio per rimanere nel luogo in cui si è, anche per trasmettere le proprie capacità alle nuove generazioni».

Lo ha detto il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, partecipando ad un dibattito dal titolo “Valorizzare le aree interne attraverso la Pubblica amministrazione” nell’ambito del DeaFest, il festival delle tradizioni della Vallata in cui si incastona il comune di Santo Stefano in Aspromonte, su cui ha puntato forte anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, che ha fatto gli onori di casa insieme al “padrone di casa” Francesco Malara, sindaco di Santo Stefano, accompagnato dai colleghi Francesco Marra (S. Alessio), Domenico Romeo (Calanna) e Michele Spadaro (Laganadi), in un parterre che contava la presenza anche dell’eurodeputata Giusi Princi e del Rettore della “Mediterranea” Giuseppe Zimbalatti.

Malara: «Vogliamo continuare a crescere, ma servono servizi»

Per il sindaco Malara, quella di ieri sera è stata una bella occasione per ascoltare direttamente dalla voce del Ministro qual è il pensiero del governo sulle aree interne. Atteso che il documento circolato nelle settimane scorse non ha soddisfatto nessuno. «Il Dipartimento per le Politiche e la Coesione per il Sud ha fatto questo documento di analisi che io spero rimanga soltanto un documento di analisi o meglio diventi uno strumento politico per porvi il rimedio. Certamente Santo Stefano con la Vallata del Gallico fa parte di quei comuni non da accompagnare, e quindi non da portare all’eutanasia, ma in cui creare un’inversione di tendenza».

Malara fa leva su una serie di elementi, attività storico-culturali, turistiche, imprenditoriali presenti sul territorio, ma vorrebbe che la sua comunità continui ancora di più a crescere: «Siamo contro la disuguaglianza sociale che porterebbe questo documento. Le aree interne vanno valorizzate, abbiamo bisogno di infrastrutture e di servizi, alcune ce le abbiamo. Abbiamo la Gallico-Gambari, avremo la Seggiovia a breve, ma abbiamo bisogno dei servizi. Abbiamo bisogno di servizi sociali, sanitari, trasporti e pubbliche istruzioni che si costruiscano degli asili nido come faremo noi, che poi però si debba avere il problema della gestione degli asili nido è un problema, e questo speriamo che il Ministro ce lo risolva e ci aiuti, perché sono questo gli elementi che fanno ripopolare le aree interne».

Zangrillo: «Bisogna credere in questi luoghi e investire»

«Il tema del depopolamento delle aree interne è un tema che riguarda molte realtà del nostro paese. Noi abbiamo bisogno di costruire dei percorsi per fare esattamente il contrario per cercare di valorizzare queste aree. Che significa intanto assumere delle decisioni per rendere queste aree raggiungibili facilmente e raggiungibili dalla banda larga e dal punto di vista logistico. E poi dobbiamo convincere i nostri giovani a non scappare, ma a rimanere in questi luoghi».


Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo a chi domanda che direzione voglia intraprendere il governo – tenendo conto anche del documento circolato nelle scorse settimane e che ha fatto tanto discutere – punta su due verbi per combattere lo spopolamento delle aree interne del nostro paese: «Credere ed investire» ha detto. Ciò significa anche fare un grande lavoro dal punto di vista proprio della possibilità di valorizzare dal punto di vista commerciale ed economico, ma anche se non soprattutto dal punto di vista logistico queste realtà.

Il ministro non nasconde che si tratta di un lavoro molto importante e che non si risolve in qualche settimana o in qualche mese, ma sottolinea che «questo governo sta facendo uno sforzo veramente straordinario per cercare di costruire un sistema impresa che dia molta attenzione alle piccole realtà e che quindi non si occupi soltanto delle grandi realtà industriali, che purtroppo in Italia sono carenti. Noi abbiamo circa quattro milioni di piccole e medie imprese che sono quelle che operano in realtà come queste e si occupano di turismo di artigianato si occupano di commercio e dobbiamo quindi creare le condizioni affinché il lavoro per queste realtà non diventi un lavoro eroico ma diventi un lavoro sul quale le persone possono credere e investire».


Il ruolo della pubblica amministrazione in questo senso, Zangrillo lo spiega così: «Ai ragazzi che lavorano con me al ministero dico che quando noi pensiamo che cos’è la pubblica amministrazione dobbiamo dimenticarci i ministeri centrali, i palazzi romani, e dobbiamo pensare invece ai territori, ed essere qui in Calabria, un territorio meraviglioso, essere non in una grande città ma in un comune in Aspromonte. Per me questo è il modo migliore di esprimere la politica, perché la politica è stare in mezzo alla gente, stare in mezzo al popolo saper ascoltare le persone».
D’altra parte per Zangrillo il ruolo del ministro è quello di cercare di rendere la vita più semplice a cittadini e imprese, «e io non lo imparo stando chiuso nel mio ufficio, lo imparo se invece vengo nei luoghi dove la gente vive e in questo momento ci sono anche tanti turisti e questo è il modo per dialogare per ascoltare e tornare in ufficio e cercare di prendere le decisioni giuste».


Decisioni che devono servire al Pese, perché l‘Italia è un paese di ottomila comuni. «Di questi ottomila comuni dobbiamo ricordarci che quelli numericamente più rilevanti sono i piccoli comuni che sono la vera ricchezza del nostro paese perché ciascuno di questi comuni nel tempo è riuscito a definire e ad esprimere virtù talenti caratteristiche e specialità. E quindi insomma venire con il mio ruolo istituzionale significa anche restituire attenzione alle persone che fanno grande il nostro paese, che fanno diventare l’Italia un simbolo in tutto il mondo».

Cannizzaro: «Segnale di attenzione dal Governo»

«Noi sosteniamo sempre che cambieremo l’Italia. Per cambiare l’Italia bisogna cambiare le regioni ogni singola regione. Per cambiare le regioni bisogna cambiare ogni singolo borgo. E la Calabria è fatta di borghi come Santo Stefano in Aspromonte come i borghi della vallata del Gallico. Bisogna dare gli strumenti amministrativi e normativi ai sindaci e agli amministratori locali che poi sono i veri missionari del territorio. Devo dire che Paolo Zangrillo è uno dei ministri più attivi a sostegno di misure che favoriscono il processo normativo a favore dei comuni».

Così invece il deputato azzurro Cannizzaro saluta l’impegno e la presenza del ministro alle pendici dell’Aspromonte, che ha avuto un ruolo nell’operazione di stabilizzazione dei Tis. «Noi siamo stati l’unico governo che si è interessato ai famosi Tis e al lavoro straordinario che fanno all’interno delle amministrazioni. Voi chiedete ai sindaci e capirete quanto sono indispensabili questi straordinari lavoratori. Ecco, anche grazie al ministro Zandrillo, abbiamo potuto mettere in campo delle norme nazionali che favoriscono la stabilizzazione di questi precari che oramai da 12 anni purtroppo erano appunto precari. Oggi non lo sono più. Vedono la luce in fondo al tunnel. Poi la presenza del ministro il 12 di agosto a Santo Stefano è anche un segnale del governo, perché c’è un ministro che decide di venire qui a salutare i sindaci a spiegare quello che ha fatto ma soprattutto ad ascoltare altre istanze per poi, all’interno del Ministero, mettere in campo le azioni consequenziali già da settembre».