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Oggi l’Italia intera si prepara a vivere i funerali di Stato dell’ex premier Silvio Berlusconi. Per lui come per le grandi personalità della Repubblica, basti pensare a papi o eroi di Guerra, la nazione intera si fermerà per il lutto nazionale.
Lo prevede la legge, ed è stata la presidenza del Consiglio dei Ministri a predisporre «dal 12 al 14 giugno l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche consolari italiane all’estero». Mentre «nella giornata di celebrazione delle esequie di Stato, è dichiarato lutto nazionale». La gestione del funerale di Stato e del lutto nazionale è a carico di un ufficio specifico, a Palazzo Chigi, il «Cerimoniale di Stato».
Lutto nazionale
È una cerimonia precisa con dei criteri da rispettare. Bandiere a mezz’asta, sicuramente, ma non solo. Il lutto nazionale prevede anche che le bandiere esposte all’interno abbiano due strisce di velo nero a cravatta. Nel caso di Berlusoni si è fatta eccezione per la camera ardente che doveva essere allestita nella sede della stessa istituzione di rappresentanza, invece, si è tenuta in forma privata nella villa di Arcore.
Durante il giorno di lutto, gli esponenti del governo sono obbligati a cancellare tutti gli impegni in agenda: nel periodo di lutto, infatti, le personalità pubbliche possono partecipare solo a eventi di beneficenza.
La vita dei privati cittadini non è particolarmente alterata se non per casi specifici. Durante i funerali di Stato, invece, è prevista una cerimonia ben precisa, dettata sempre dal medesimo ufficio di Palazzo Chigi: il feretro è contornato da 6 carabinieri in alta uniforme, vengono riservati onori militari al feretro all’ingresso e all’uscita dal luogo della cerimonia, è presente almeno un rappresentante del Governo e viene recitata un’orazione commemorativa ufficiale.
Per chi sono previsti funerali di Stato e al lutto nazionale
Solitamente, i funerali di Stato sono riservati ai presidenti degli organi costituzionali, anche dopo la cessazione del loro mandato, e ai ministri deceduti durante la permanenza in carica. Inoltre, il Consiglio dei Ministri può deliberare di concedere gli stessi onori a personalità che abbiano offerto particolari servizi al Paese, o a cittadini che abbiano reso particolarmente onore alla Nazione, o che siano caduti durante l’adempimento del servizio militare in situazioni particolarmente notevoli, o a vittime di azioni terroristiche e di criminalità organizzata, o, infine, alle vittime di disastri naturali. Di recente il funerale di Stato fu disposto anche per l’ex ministro leghista, Roberto Maroni.
Negli ultimi 30 anni i funerali di Stato sono stati riservati a 3 ex presidenti del Consiglio: nel 1994 per Giovanni Spadolini, nel 1999 per Amintore Fanfani e nel 2001 Giovanni Leone, che è stato anche Presidente della Repubblica. Il lutto nazionale, invece, non è mai stato dichiarato per un ex presidente del Consiglio, fatta eccezione per gli ex Presidenti della Repubblica Leone e Ciampi.
L’ultima giornata di lutto nazionale è stata il 24 maggio 2023, per ricordare le vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna. Ma sono stati diversi casi celebri in cui è stato dichiarato lutto nazionale.

