«L’ospedale “San Bruno” di Serra San Bruno non verrà chiuso ma sarà riconosciuto come ospedale di zona disagiata secondo il D.M. 70. La decisione arriva dopo anni di battaglie del Comitato “San Bruno” a difesa del diritto alla salute dei cittadini del comprensorio.

A Serra San Bruno pertanto si brinda: il “San Bruno” non chiude, diventa ospedale di zona disagiata e ottiene nuovi medici, nuove attrezzature e persino un piano di rilancio. Un successo frutto di pressioni, mobilitazioni e – diciamolo chiaramente – volontà politica.

Già, perché quando la politica vuole, le cose si fanno. Quando la politica non vuole, tutto resta fermo, ed è un po’ quello che accade purtroppo nella nostra Città Metropolitana.

E allora guardiamo verso Oppido Mamertina, dove l’ospedale di montagna, sbandierato ai quattro venti da anni, come simbolo di rinascita sanitaria per l’Aspromonte, è ancora un guscio vuoto. Una struttura mai entrata davvero in funzione, un investimento che giace abbandonato, mentre i cittadini delle aree interne continuano a percorrere chilometri e chilometri per un pronto soccorso, pregando che non sia troppo tardi, di non piangere altri morti.

A Serra, lunghe battaglie hanno portato ad un riconoscimento ministeriale e si parla di nuovi reparti. A Oppido, dopo anni, solo parole. Promesse tante, risultati zero. E non si venga a parlare di burocrazia: la burocrazia si supera quando c’è la volontà di farlo. Quando invece la volontà politica è altrove – o peggio, assente – tutto si blocca, e la salute dei cittadini diventa la solita moneta di scambio delle stagioni elettorali.

Oppido Mamertina oggi è il simbolo di una Calabria che si arrende, dove i diritti cambiano a seconda della geografia e del peso politico di chi li rivendica. Serra ottiene riconoscimenti, Oppido Mamertina, insieme all’intero comprensorio metropolitano, ottiene, invece, solo silenzi.

E intanto, nel cuore della montagna, un ospedale resta chiuso, come se la vita di chi vive lontano dalla costa valesse meno. È ora di dirlo senza mezzi termini: l’ospedale di Oppido Mamertina non manca di fondi, manca di coraggio e di responsabilità politica.

Finché non ci sarà qualcuno disposto a metterci la faccia, quella struttura resterà la fotografia più impietosa dell’abbandono istituzionale calabrese».