Reggina, lascia o raddoppia? Perchè Inzaghi può pensare alle due punte
L'opzione Gori attira, Ménez sembra e merita di essere imprescindibile. E se la soluzione fosse un cambio di modulo? Le ipotesi
La Reggina è chiamata alla reazione. Le due sconfitte con Parma e Perugia hanno livellato l’entusiasmo che gravitava in orbita amaranto, comunque al momento bel oltre le aspettative estive. Inzaghi, però, a Cagliari vuol tornare a fare punti e l’Unipol Domus sarebbe teatro ideale per farlo in grande stile.
Prevedibilità? No, ma…
Quel che appare è che la Reggina, sopratutto negli ultimi 180 minuti, abbia avuto chiuse le vie di gioco che tanto le avevano portato in dote nelle prime otto giornate. Il 4-3-3 di Inzaghi resta naturalmente il modulo sul quale questa squadra è stata costruita; ciò non vuol dire, però, che sia l’unico praticabile, come visto anche a partita in corso.
La possibilità di usare quattro esterni dotati di ottima gamba, infatti, regala l’ipotesi di poter vedere dall’inizio anche quel 4-4-2 – molto offensivo – ammirato nei finali delle partite in cui la Reggina era sotto nel punteggio. Ricci o Canotto da una parte, Rivas o Cicerelli dall’altra: semplicemente arretrati di qualche metro. Uno scenario del genere permetterebbe a Inzaghi di affiancare a Ménez una prima punta di peso, quel Gabriele Gori che tanto in forma appare.
Per l’ex Cosenza due reti in campionato, mai una chance da titolare. Regalare al 7 un compagno di reparto, tuttavia, permetterebbe alla Reggina di avere più possibilità offensive e al francese più libertà tecnico-tattica. Già nel finale della gara con il Perugia Ménez si è spesso svincolato dall’area avversaria: fattore che a uno come lui non può che fare anche bene. A Cagliari poi, la difesa sarda sarà fisicamente strutturata: Liverani può contare su gente come Capradossi (185 cm) e Altare (190). Un corazziere come Gori (187) potrebbe servire, anche per tenere palloni importanti lì davanti.
Certo, di contro, servirebbe sacrificare due centrocampisti fra Hernani, Majer e Fabbian, dando per scontato che in un disegno tattico del genere non potrebbe mancare l’attitudine difensiva di Lorenzo Crisetig.
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