Un momento di confronto per affrontare temi fondamentali per il futuro della sanità calabrese: dal ruolo delle cure primarie alla gestione delle liste d’attesa, in un’ottica di integrazione tra istituzioni, professionisti e comunità locali. L’iniziativa, promossa da Federsanità ANCI Calabria in collaborazione con l’Asp Reggio Calabria e il Comune di Gerace, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, dirigenti sanitari, esperti e amministratori locali, con l’obiettivo di promuovere soluzioni concrete e condivise. Un’occasione per parlare di sanità territoriale con serietà e visione, partendo dal territorio per migliorare l’accesso e la qualità delle cure.

«L’impegno è quello di aprire più possibile strutture di prossimità – ha espresso il commissario dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia – un esempio è quello di sabato scorso, con l’apertura di una parte della futura casa della comunità di Siderno, dove ci sono i servizi essenziali a disposizione dei pazienti, come i medici di medicina generale che raggruppanti in aggregazioni funzionali territoriali sono a disposizione h12 indipendentemente dal luogo dove ricoverano i pazienti, qualora l’ambulatorio in certi orari si trovasse chiuso. Medicina di prossimità vuol dire punti prelievi più disseminati, vuol dire strutture che fanno diagnostica più disseminate, vuol dire incrementare l’assistenza domiciliare, vuole dire tante cose che stiamo mettendo in piedi e che speriamo di poter continuare a mettere in piedi, perché questo è l’obiettivo».

Rispetto al tema delle liste di attesa il manager dell’azienda sanitaria provinciale reggina ostenta un cauto ottimismo. «Questa azienda ha preso in mano le risorse messe a disposizione dal livello centrale e sta facendo un’operazione importante – ha sottolineato – che riguarda la possibilità di richiamare in anticipo i pazienti che hanno dei tempi di attesa troppo lunghi e soprattutto questo viene fatto di sabato e domenica. Questa cosa è molto gradita dai cittadini, perché è possibile anche per i familiari accompagnare magari le persone che sono meno autosufficienti».

L’occasione è servita anche per fare il punto sulle case di comunità. «Qui a Gerace, una delle quattro sedi provinciali, i lavori già sono stati avviati – le parole del referente di Federsanità Anci Calabria e vicesindaco di Gerace Pino Varacalli – sono a buon punto e speriamo finiscano nei termini previsti. Da questo punto di vista si scongiura sicuramente la perdita dei finanziamenti che devono essere spesi entro il 2026 e quindi un plauso va alla direttrice generale che ha saputo accelerare. Queste strutture rivestono un ruolo molto importante perché consentiranno di evitare l’uso e i ricorsi impropri ai Pronto Soccorso».