Nuovo botta e risposta a distanza tra Pino Mammoliti e l’ex sindaco Giovanni Calabrese sulla sanità: questa volta al centro della polemica ci sono gli afflussi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri alla vigilia di Ferragosto. A passare all’attacco è il presidente del tribunale per i diritti del malato e del cittadino, che accusa l’ex governatore Occhiuto e l’assessore regionale «di non preoccuparsi di chi soffre e rischia di morire».

Un emergenza che Mammoliti fotografa con i numeri dei pazienti in attesa fuori dal reparto di contrada Verga nel pomeriggio di ieri: «74 persone, tra cui diverse qualificate con codice rosso, quindi a rischio vita, in attesa di essere sottoposti alle prime cure ed eventualmente ricoverare nei competenti reparti, con una triagista, due infermieri e due medici in servizio».

Per Calabrese quelle di Mammoliti «Sono solo fake news, menzogne diffuse per generare allarme e guadagnare qualche like. Sono sempre disponibile ad un confronto sulla sanità partendo dai Comitati di gestione che Mammoliti conosce molto bene».

Sainato: «La politica non è spettacolo»

A schierarsi dalla parte del penalista è il capogruppo di minoranza locrese Raffaele Sainato. «La situazione del pronto soccorso di Locri, dove pazienti in codice rosso attendono ore per ricevere cure essenziali, ci richiama a un principio fondamentale: la vita e la salute dei cittadini devono sempre essere la priorità di chi governa – ha espresso – Non possiamo permettere che inefficienze o ritardi compromettano il diritto alla cura. È dovere delle istituzioni, a ogni livello, garantire personale sufficiente, strutture adeguate e procedure efficienti, affinché ogni uomo e donna riceva l’assistenza necessaria nei momenti più critici. La politica non è spettacolo né occasione per apparire, ma servizio concreto al bene comune. È questo lo spirito con cui dobbiamo affrontare la gestione della sanità e ogni altra responsabilità pubblica: con serietà, prudenza e senso di dovere verso i cittadini».