Poteva avere conseguenze drammatiche la disavventura occorsa qualche giorno fa a un anziano paziente di Locri affetto da trombosi, che doveva essere trasferito durante la notte dall’ospedale cittadino a quello di Reggio Calabria. Purtroppo l’elicosoccorso da Lamezia Terme è giunto a Locri in forte ritardo a causa di varie procedure burocratiche, e di conseguenza é giunto in ritardo anche alla Stroke Unite di Reggio, dove non é stato possibile praticare la terapia antitrombotica in quanto fuori tempo rispetto all’orario previsto dal protocollo. La vicenda è stata portata alla luce dal consigliere comunale di minoranza di Locri Eliseo Sorbara.

«Tutto ciò ha provocato al paziente un deficit importante che poteva essere quantomeno meno grave – ha sottolineato – E’ necessario rivedere le varie procedure burocratiche, diminuendo al massimo i tempi di attesa, poiché quando si arriva in ritardo nei centri di eccellenza non si puó piú intervenire dopo un certo numero di ore per l’inefficacia della terapia».

Il consigliere d’opposizione locrese mette anche sotto accusa i tagli alla sanità pubblica «Che hanno comportato una riduzione dei servizi, portando tanta gente a non curarsi perché scoraggiata». E si chiede: «Perché un medico dovrebbe accettare di venire a lavorare a Locri? Perché non è più attrattivo- è la sua risposta – perché qui i medici lavorano senza incarichi, senza obiettivi e senza il rispetto del contratto collettivo di lavoro». Osservando la situazione in cui versano alcuni reparti, le considerazioni di Sorbara si fanno più amare. «Nella Pediatria ci sono due gettonisti, con contratto rinnovato e concorso fermo. La Cardiologia necessita della sala di cardiostimolazione. Per realizzarla servono 250 mila euro. Mi chiedo: quanto vale la vita di una persona?».

E mentre secondo Sorbara «i politici del territorio sono assenti sui temi della sanità», dal consigliere di minoranza locrese parte un appello ai vertici dell’Asp reggina per autorizzare i medici che hanno fatto richiesta per il lavoro “intramoenia” a svolgere il servizio dentro l’ospedale anche fuori orario, abbattendo così le liste di attesa. «Si facciano loro dei contratti gratificanti» ha concluso il consigliere comunale.