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«Tutto quello che era stato promesso dalla Di Furia è rimasto nella stanza dei desideri inespressi». Non usa mezzi termini il presidente del tribunale per i diritti del malato e del cittadino Pino Mammoliti, che considera la gestione del commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria «fallimentare» rispetto alla situazione in un cui versa l’ospedale di Locri.
Proprio la manager ieri è stata presente nel nosocomio locrese in occasione dell’intitolazione del reparto di Oncologia all’ex primario Giovanni Condemi. «La realizzazione di questo reparto è frutto di donazione di cittadini – ha tuonato Mammoliti – E’ inaccettabile perché sembra davvero una presa in giro nei confronti di tutti gli ammalati della Locride per dissimulare quanto poco decoroso c’è all’interno dell’ospedale».
Secondo il penalista locrese «C’è in atto un’azione scientifica di abbandono di alcuni reparti del nosocomio. La segnalazione dei dializzati è rimasta sorda. Nessuno ha la consapevolezza delle difficoltà che queste persone vivono. Non abbiamo nessuna area di difesa che possa proteggere i nostri ammalati. Mancano i cateteri per i pazienti oncologici, abbiamo presidi medici inesistenti perché c’è la gara a ridurre le spese. Dalla cardiologia manca un ecografo. Abbiamo un solo anatomopatologo per poter garantire l’esito degli esami istologici. In casi di emergenza come si fa a rallentare una verifica clinica che potrebbe determinare esiti mortali? Qui ci sono ritardi di mesi. Ora aumenterà il flusso di ricoveri e il dato emergenziale non sarà più gestibile. Occhiuto e Di Furia vengano a Locri per capire che al netto delle occasioni di festa e dei proclami, c’è un popolo che soffre e che rischia di perdere la vita perchè manca un’offerta sanitaria adeguata».
Da Mammoliti infine una stoccata ai sindaci «Assenti in questa battaglia di civiltà, verso i quali ribadisco il mio sdegno ma continuo ad alimentare la speranza affinchè si rendano conto del ruolo fondamentale che svolgono».

