Dopo il botta a risposta a distanza sui social con l’assessore regionale Giovanni Calabrese sui temi della sanità territoriale, il presidente del tribunale per i diritti del malato e del cittadino Pino Mammoliti non ci sta e rincara la dose, partendo dalla situazione in cui versa il reparto di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Locri.

«Ho cercato – ha detto Mammoliti – un confronto diretto con l’assessore Calabrese, a seguito di una polemica insorta su una conta di pazienti in attesa dinanzi al Pronto soccorso, una polemica che è stata per certi versi strumentalizzata. Né io né Sorbara (consigliere comunale e rappresentante dell’Osservatorio sulla Sanità della Locride) abbiamo interessi particolari e personali sulla gestione dell’ospedale. La nostra storia di sentinelle rispetto alla difficoltà gestionale dell’ospedale, non è servente né servile verso nessuno né verso strumentalizzazioni di ordine politico. Siamo dei cittadini che rappresentiamo più deboli che non hanno la possibilità di indignarsi rispetto ad un potere che, ormai, sta diventando asfittico, senza fare distinzione di ceto sociale».

Per Mammoliti «Nessuno pretende la risoluzione dei problemi ultratrentennali che sono da addebitare sia alla gestione del centrodestra che al governo di centrosinistra, a chi ha governato l’Azienda ospedaliera di Locri; tentiamo con la nostra azione di migliorare la qualità dell’offerta sanitaria e di tutelare le aree sociali più fragili».

Ad avviso del penalista locrese lo sdegno dovrebbe partire dai primari: «Da quello del Pronto soccorso, se mancano unità mediche o infermieristiche. Per non parlare del reparto di
Medicina, diventato un luogo invivibile nonostante gli sforzi di qualche medico e del personale infermieristico e in tal caso, non mi sento di dire dei dirigenti dello stesso reparto. Chiediamo più personale, più attenzione e più dedizione da parte di alcuni medici».

«Qui non c’è colore politico – ha concluso Mammoliti – la difesa del diritto della salute ha un codice genetico di trasmissione che riguarda tutti i cittadini di Locri. Ribadisco il mio sdegno nei confronti del Comitato dei sindaci che è muto e silente».