All’ospedale di Locri non si impiantano più pacemaker ma si effettua il controllo una volta alla settimana. A denunciare l’ennesimo disservizio nella struttura di contrada Verga è il comitato civico “Difendiamo l’Ospedale” guidato dal presidente Bruna Filippone. «Pensavamo che il problema relativo alla sospensione del servizio di impianti dei pacemaker fosse risolto e invece apprendiamo che così non è – sostiene – Il dottor Spanò che è rientrato in servizio chiedendo di posticipare il pensionamento è andato a prestare servizio presso l’ospedale di Polistena. Vorremmo capire perché due ospedali spoke non debbano offrire gli stessi servizi e stiamo assistendo allo smantellamento di uno e al potenziamento dell’altro».

«Noi – prosegue il comitato locrese – come cittadini pretendiamo che il servizio venga immediatamente ripristinato, come, non è nostra competenza ma delle persone lautamente pagate per fare in modo che al pensionamento di uno ci sia immediata sostituzione e non sospensione del servizio. Ricordiamo che ad oggi in una situazione di emergenza per un infarto si viene trasferiti a Polistena con tutto quello che può comportare un ritardo dovuto ai tempi tecnici di trasferimento. Questa continua manovra di sopruso nei confronti del nostro ospedale viene eseguita sotto gli occhi dei nostri politici che fanno spallucce e vanno avanti».

A rincarare la dose è il presidente del tribunale per i diritti del malato Pino Mammoliti, che punta il dito contro le lunghe liste di attesa. «Una signora con diverse patologie ieri si è recata presso il nostro ospedale per prenotare una visita specialistica – è la denuncia dell’avvocato locrese – la prima data utile era per il 12 dicembre 2023, salvo la possibilità di prenotare privatamente presso uno studio privato riducendo i tempi di attesa da cinque mesi a cinque minuti. Vi dovreste vergognare, avendo un pò di coscienza e naturalmente di vergogna. Sono convinto che ciò che non vuole fare la dirigenza provinciale, lo farà in tempi brevi la magistratura».