«Un’importante svolta nell’assistenza ai pazienti in dialisi è in atto a Reggio Calabria, grazie alle iniziative intraprese dalla Regione. La Fintred (Federazione Italiana Nefropatici Trapiantati di Rene e Donatori), presente a Cosenza e Reggio Calabria, ha espresso il suo parere favorevole a questo indirizzo auspicando che lo stesso possa essere esteso all’intera regione, ritenendo che la strada intrapresa rappresenti un passo decisivo verso la risoluzione delle gravi inefficienze e disuguaglianze nel sistema nefro-dialitico calabrese».


«La pandemia aveva già messo in evidenza la necessità di trattare i pazienti fragili, come i dializzati, in strutture territoriali – ha espresso il presidente Iacovelli – evitando il più possibile gli ospedali. La Fintred sostiene che non importa se queste strutture siano pubbliche o private accreditate; ciò che conta è che i pazienti ricevano cure conformi ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), seguendo i più moderni protocolli terapeutici, con l’ausilio di attrezzature biomedicali all’avanguardia».

«In qualità di Presidente Nazionale della Fintred, affermo con convinzione, che mentre alle istituzioni regionali spetta il compito di gestire la politica sanitaria in un’ottica di efficienza e razionalizzazione, a noi volontari invece compete di vigilare e collaborare affinché le prestazioni sanitarie offerte rientrino in un sistema virtuoso, dove pubblico e privato abbiano come unico obiettivo la prevenzione, la cura e l’assistenza dei pazienti»

«Il nuovo modello dialitico di Reggio Calabria mira pertanto a un sistema fondato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità. Sebbene il percorso sia complesso e lungo, e nonostante i ritardi dovuti a pregiudizi ideologici, la regione ha finalmente risposto in parte alle esigenze dei pazienti, privi fino ad ora di un presidio fondamentale per garantire la continuità delle cure».

«Questa iniziativa pone fine all’assurdo peregrinare dei pazienti reggini verso centri spesso inadatti o fuori regione, con costi economici e organizzativi significativi. Inoltre, la mancanza di strutture per la “dialisi vacanza” ha obbligato molti reggini a un esilio forzato in altre regioni e ha dissuaso turisti stranieri dal visitare la città».

«La svolta epocale della dialisi calabrese punta a integrare al meglio il servizio pubblico con strutture private accreditate, con l’obiettivo di coniugare efficienza e cura, e tendere verso l’eccellenza dei servizi. La Fintred rimarrà al fianco delle istituzioni per sostenere e promuovere la cultura della donazione degli organi, ancora molto carente in Calabria, per così aumentare le donazioni e di conseguenza i trapianti, riducendo la necessità di trattamenti salvavita quale è la dialisi».

«Questa riforma rappresenta un grande passo avanti per la sanità calabrese, poiché promuove un modello di assistenza che rispetta il diritto costituzionalmente garantito alla salute, nella speranza di vedere presto i benefici concreti per tutti i pazienti in dialisi della Regione» ha concluso Iacovelli.