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Elezioni 2020, alle urne con le mascherine. E vota anche chi è in quarantena

Seggi a domicilio per chi si trova in isolamento domiciliare. Ecco le disposizioni per la prima tornata elettorale ai tempi del coronavirus

Elezioni 2020, alle urne con le mascherine. E vota anche chi è in quarantena

Ridurre il più possibile i rischi di contagio e garantire la possibilità di votare anche agli elettori positivi al Covid-19 ricoverati o in quarantena domiciliare. Sono gli obiettivi della circolare 39/2020 diramata a tutti i prefetti dalla Direzione centrale per i Servizi elettorali con riferimento all’applicazione delle disposizioni del decreto-legge 14 agosto 2020, numero 103, che individua alcune misure precauzionali per evitare la diffusione del contagio. Disposizioni normative che vanno ad aggiungersi alle misure già previste dal protocollo sanitario e di sicurezza sottoscritto dai ministri dell’Interno e della Salute.

Come si vota ai seggi

La circolare, spiega il Viminale sul suo sito, relativamente alle modalità di inserimento delle schede votate dagli elettori nell’urna, chiarisce che:- nel referendum popolare confermativo e nelle elezioni regionali e amministrative, l’elettore, dopo essersi recato in cabina, aver votato e ripiegato la scheda o le schede, deve provvedere a inserirle personalmente nell’urna corrispondente; nelle elezioni suppletive del Senato che si svolgeranno nei due collegi uninominali interessati (03 della Sardegna e 09 del Veneto) rimane l’obbligo dell’elettore di consegnare la scheda votata opportunamente piegata, al presidente di seggio (o chi ne fa le veci), il quale è tenuto a staccare il tagliando antifrode dalla scheda medesima e a collocarla, quindi, nell’urna. In quest’ultima circostanza il presidente (o chi ne fa le veci) indosserà i guanti per ricevere la scheda votata.

Nelle strutture sanitarie

Inoltre, presso tutte le strutture sanitarie che abbiano almeno 100 posti-letto, dove siano presenti reparti Covid-19, devono essere costituite sezioni elettorali con funzioni di raccolta del voto e di spoglio delle schede votate. Qualora venga accertata l’impossibilità di istituire una sezione elettorale ospedaliera e un seggio speciale, il sindaco può nominare, in qualità di componenti, personale delle Unità speciali di continuità assistenziale regionale (Uscar), designato dalla competente azienda sanitaria locale o, in subordine, previa attivazione dell’autorità competente, soggetti iscritti all’elenco dei volontari di protezione civile che siano elettori del comune.

Chi è in quarantena a casa

Limitatamente alle consultazioni elettorali e referendarie del 2020, gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare e quelli che si trovino in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per Covid-19 sono ammessi a esprimere il voto presso il proprio domicilio nel comune di residenza. Per acquisire questo diritto, devono far pervenire al sindaco del comune nelle cui liste sono iscritti, tra il decimo e il quinto giorno prima delle votazioni, una dichiarazione che attesti la volontà di esprimere il voto presso il proprio domicilio e un certificato, rilasciato dal funzionario medico designato dalla Asl, che attesti l’esistenza delle condizioni previste.

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