Reggio, riunione in Prefettura sugli alloggi occupati abusivamente ad Arghillà
La sottosegretaria al Sud Dalila Nesci: «Ci sono i margini per pianificare una situazione di normalità per il quartiere». Tra 15 giorni un altro incontro
L’occupazione abusiva di alloggi popolari ad Arghillà, periferia nord di Reggio Calabria al centro di un vertice atteso da tempo e svoltosi in Prefettura, alla presenza della sottosegretaria di Stato per i Sud e per la Coesione territoriale Dalila Nesci. «Sono molto soddisfatta. C’è la piena volontà di essere di supporto da parte di tutte le istituzioni locali e nazionali. Ci sono i margini per pianificare una situazione di normalità per questo quartiere.
Oggi si è dato nuovo impulso alle responsabilità di ciascuno. Si tratta di un tavolo sospeso che si aggiorna. Ci incontreremo tra 15 giorni e io mi impegnerò per esserci», ha dichiarato la sottosegretaria per il Sud Dalila Nesci. Con il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani al tavolo, il questore Bruno Megale e rappresentanti di istituzioni, forze dell’ordine e del coordinamento di quartiere di Arghillà. Presenti anche Giuseppe Marino, referente territoriale di Libera e Mario Nasone del centro comunitario Agape di Reggio Calabria.
Duecento occupanti su quattrocento hanno chiesto la regolarizzazione
Ad Arghillà nord insistono 1000 alloggi popolari di cui 50 di proprietà comunale e 950 di competenza regionale, in quanto proprietà dell’Azienda territoriale di Edilizia residenziale pubblica (Aterp). Dei quattrocento occupanti abusivi, grazie alla preziosa opera di sensibilizzazione del comitato di quartiere di Arghillà, duecento hanno fatto richiesta di regolarizzazione, molti anche da tempo, senza però avere ricevuto ancora alcuna risposta. Le verifiche da parte dell’Aterp richiedono risorse, ad oggi carenti, e tempo; ma di tempo ne è passato anche troppo e così si rischia di disincentivare le altre richieste e di alimentare resistenze e sfiducia già esistenti. Bisogna dare un’accelerata. Il tavolo odierno è stato occasione per una serie di proposte proprio in questa direzione.
L’impegno della Regione per il personale Aterp
«L’Aterp in questo momento è commissariata. Da qui a breve porterà in giunta il proprio bilancio e il proprio fabbisogno e confidiamo che la Regione possa attivarsi per incrementare l’organico e consentire all’ente ausiliario della Regione di poter dare più risposte ai territori. La Regione, per quanto di sua competenza, ribadisce la disponibilità a fare la propria parte per risolvere situazione di Arghillà che si trascina ormai da tempo», ha spiegato l’assessora regionale Pianificazione e allo Sviluppo territoriale Domenica Catalfamo.
L’Aterp invoca un censimento
Intanto, dal canto suo, l’Aterp ribadisce la necessità di un censimento delle persone che vivono dentro gli alloggi popolari e sottolinea le opportunità da cogliere proprio in questo frangente storico.«La situazione ad Arghillà è complessa. Sul fronte della regolarizzazione – ha sottolineato Paolo Petrolo, commissario straordinario dell’Aterp Calabria – nonostante la carenza di personale, stiamo procedendo con le verifiche dei requisiti previsti dalla legge. Ritengo essenziale procedere con un censimento per capire chi realmente risieda all’interno degli alloggi. Senza queste informazioni non sarà possibile accertare la sussistenza dei requisiti e dunque procedere con la regolarizzazione.
Ad Arghillà, inoltre, sussiste anche la problematica del comparto 6, edificato per 110 famiglie, abusivamente occupato prima che le palazzine fossero ultimate e collaudate, con tutti i rischi che ciò comporta. Senza ultimazione dei lavori, anche in questo caso, non si può procedere ad alcuna regolarizzazione. In questo momento storico, per altro, l’Ecobonus potrebbe costituire una grande opportunità per uscire da questa situazione di precarietà costante. È un’esperienza che abbiamo già condotto nella provincia di Cosenza e Vibo Valentia per la costruzione di 19 lotti con un investimento di 82 milioni di euro. Faremo altri bandi e, una volta espletato il censimento, si potrebbe pensare a questa progettualità anche per Arghillà», ha spiegato Paolo Petrolo, commissario straordinario dell’Aterp Calabria.
Le richieste del coordinamento di Arghillà e di Ania
«Abbiamo invitato il commissario Paolo Petrolo a venire ad Arghillà per rendersi conto della situazione e toccare con mano in quali condizioni vivono le famiglie negli alloggi Aterp. Abbiamo anche chiesto di programmare una serie di interventi di manutenzione straordinaria per ripristinare condizioni di vivibilità. Abbiamo, altresì, avuto rassicurazioni dal Comune circa l’appalto per la costruzione di un nuovo pozzo per l’acqua e l’implementazione di quello esistente», ha sottolineato Giuseppe Naim, vicecoordinatore comitato di Quartiere di Arghillà, presente con il coordinatore Giovanni Votano.
Una proroga per incentivare le istanze
Resta il fronte caldo di chi ancora non ha fatto domanda, visto che i termini della legge regionale approvata lo scorso dicembre scadono il prossimo 30 giugno e ancora tante famiglie non hanno fatto istanza. «Abbiamo chiesto alla Regione una proroga per concedere più tempo a chi non ha ancora presentato la domanda. Riteniamo fondamentale incrementare il numero delle istanze di regolarizzazione. Abbiamo inoltre chiesto alla Regione l’impegno per l’immissione a ruolo di altro personale nella pianta organica dell’Aterp al fine di velocizzare l’iter di lavorazione delle istanze di regolarizzazione già presentate da anni», ha spiegato Vincenzo Leotta, segretario provinciale dell’Ania (Associazione italiana inquilini e assegnatari) di Reggio Calabria. E pare ci siano i margini per attendersi questa proroga, mentre si pensa anche ad un protocollo tra Aterp e Comune di Reggio Calabria per accelerare i tempi di chi ha già richiesto la regolarizzazione.
Protocollo Aterp e Comune di Reggio Calabria
«Abbiamo programmato di sottoscrivere un protocollo per disciplinare i reciproci obblighi relativamente a questo tema, fermo restando che quasi tutti gli alloggi sono di proprietà dell’Aterp e quindi di competenza regionale. C’è ancora molta strada da fare specie per quanti non hanno ancora fatto richiesta per mettersi in regola. Confidando nella proroga del termine, resta fondamentale il contributo che da sempre offre il coordinamento di quartiere di Arghillà, supportando e affiancando le famiglie nella presentazione dell’istanza», ha commentato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
L’appello alla regolarizzazione
La problematica riguarda anche altre zone di Reggio Calabria. Nel patrimonio comunale reggino sono in tutto 2800 gli alloggi popolari. Da qui l’appello dell’assessore comunale al Patrimonio edilizio di Reggio Calabria, Rocco Albanese: «Coloro che hanno occupato abusivamente l’alloggio prima del 30 dicembre 2015 possono accedere alla regolarizzazione con istanza entro il 30 giugno, salvo proroga. Per gli altri è prevista invece una regolarizzazione provvisoria di cinque anni più due, con successive ulteriori verifiche per capire se abbiano diritto alla regolarizzazione definitiva. Occorre però fare presto. Ancora tanti devono regolarizzare le loro posizioni e in tal senso invitiamo tutti a farlo al più presto».