sabato,Maggio 4 2024

Scavi piazza De Nava a Reggio, riaffiorano resti dal cantiere

La denuncia del Comitato civico: «Di cosa si tratta e chi dovrà esprimersi in merito?»

Scavi piazza De Nava a Reggio, riaffiorano resti dal cantiere

La soprintendenza lo sapeva, come lo sapeva il Comune. I lavori per la ristrutturazione di piazza De Nava, non a caso, sono stati cantierizzati nella parte situata davanti a palazzo Piacentini. È così è stato: dagli scavi di piazza De Nava, a poco più di una settimana dalla cantierizzazione, sono emersi dei resti.

I resti

intanto servirà sapere di che resti si tratta. Se sono antichità che necessitano la tutela oppure si tratta di resti più recenti. Considerando però l’altezza dei resti sembra un ipotesi peregrina. La denuncia che il Comitato, appena qualche giorno fa aveva fatto, parlava di una tomba Ellenistica, proprio sotto dove si stava scavando. I più attenti ricorderanno che nello scorso decennio, le stesse obiezioni erano state fatte col progetto precedente. La probabilità di trovare resti antichi era alta. Ora il sottosuolo ha già restituito qualcosa.

Chi deciderà?

Cosa succederà adesso e chi si esprimerà sull’accaduto. Il dubbio nasce spontaneo soprattutto per via delle perenni polemiche che il progetto di ristrutturazione a suscitato dalla sua approvazione. Il “Ve lo avevamo detto” da parte del Comitato civico, che da sempre si oppone ad un intervento troppo radicale sulla piazza, ci sta tutto. «Considerata la tipologia dei lavori – aveva detto la Soprintendenza – e l’entità degli scavi e dei movimenti terra previsti, non risulta necessario procedere all’esecuzione di carotaggi, prospezioni geofisiche né saggi archeologici preventivi».

Le procedure

Su queste parole si incentra la preoccupazione del Comitato, che si domanda: «È questa Soprintendenza che dovrebbe osservare e valutare i lavori, decidere se distruggere quanto affiorato perché di nessuna importanza o bloccare sine die i lavori per effettuare gli accertamenti che lei stessa ha deciso di non fare prima dell’apertura del cantiere – e ancora – Possiamo noi reggini riporre la nostra fiducia in un’Istituzione che opera in maniera autoreferenziale e, come dimostrato fin ora (vedi Corso Garibaldi, Lido Comunale, Teatro Siracusa, ecc.), non certo immune da critiche?

Cosa succederà ora? Cosa dirà o farà il sindaco f.f.? Quello stesso sindaco che ha tenuto un atteggiamento prono e succube a un’istituzione che sembra aver tradito la sua mission e che, pur di difenderne l’operato, ha più volte dato false informazioni alla città peraltro non rispettando i deliberata del consiglio comunale del 31 gennaio del 2022? Chi dovrà rispondere a queste legittime domande? Come sanare il vulnus democratico rappresentato da un controllore destinato a controllare il suo stesso operato?».

Articoli correlati

top