COLPEVOLE SILENZIO | Salvini elogia la Guardia Costiera ma dimentica il naufragio di Roccella
In un post sui social il plauso del ministro per il salvataggio di 45 persone sul lago di Como. Nessun riferimento alle vittime nel Mediterraneo. Tanti ancora i lati oscuri di questa vicenda. Intanto Fratoianni preannuncia un’interrogazione parlamentare
«Un plauso a donne e uomini della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco che, tra ieri sera e questa mattina, hanno tratto in salvo 45 persone in balia del forte vento e onde sul lago di Como». A scriverlo in un post sui suoi canali social è stato ieri sera il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, pubblicando un video in cui alcune motovedette prestano soccorso alle barche in avaria incagliate su scogliere e alberi che rischiavano di scontrarsi contro le pareti rocciose.
«Proprio venti giorni fa – ha proseguito il segretario della Lega – abbiamo inaugurato a Menaggio il nucleo dei mezzi navali della Guardia Costiera del Lago di Como: un presidio che fin da subito si sta rivelando essenziale per la sicurezza sul Lago. Da ministro non posso che esserne orgoglioso e riconoscente».
Dal vicepremier nessun riferimento al tragico naufragio di lunedì scorso al largo delle coste calabresi costato la vita secondo un provvisorio bilancio a 34 persone. Una strategia comunicativa fin troppo chiara che alimenta l’assordante silenzio dietro cui si è barricato il Governo. Un silenzio rotto sabato scorso da una partecipata ed emozionante fiaccolata a Roccella Jonica organizzata dalla diocesi di Locri per ricordare le vittime dell’ennesima strage nel Mediterraneo.
Intanto sul fronte delle ricerche ormai da diversi giorni la Guardia Costiera non diffonde comunicati di aggiornamento. Sul numero dei cadaveri finora recuperati dall’inizio del naufragio, si rimane incredibilmente segnati da informazioni contrastanti sui corpi e sui porti di sbarco delle salme. Resta un mistero anche il perché si sia deciso di eseguire l’esame del Dna sui cadaveri in un ospedale fuori regione piuttosto che al nosocomio di Reggio, dove non è giunta alcuna richiesta, mentre a quanto si apprende un container con all’interno una ventina di corpi sarebbe fermo a Gioia Tauro. Il (colpevole) silenzio continua.
Il caso in Parlamento
Il deputato di Alleanza verdi e sinistra, Nicola Fratoianni, ha preannunciato un’interrogazione per chiedere al governo di fare chiarezza. «Il tentativo di voler nascondere il più possibile il naufragio avvenuto in zona Sar italiana al largo delle coste calabresi nei giorni scorsi, con i corpi delle decine e decine di vittime portate a terra quasi di nascosto, distribuite in varie realtà calabresi, ha un che di incredibile e indecente – ha detto il parlamentare – Vogliamo sapere che cosa è accaduto davvero e vogliamo sapere se la tragedia poteva essere evitata».